venerdì 9 luglio 2021

3) SOS ad arte

Smorfia Manipolata 2016

























SOS-SFRATTO: PINO BORESTA CERCA RIFUGIO NELL’ARTE

Potrebbe capitare a qualsiasi persona di trovarsi improvvisamente in una difficile situazione personale ed economica. A volte si perdono completamente le speranze, viene voglia solo di fuggire, si arriva ad odiare la società in cui si vive e a non avere più fiducia nel prossimo. Questo mondo va così veloce, tutto può cambiare rapidamente, oggi si sta bene, domani male. È quello che è successo all’artista Pino Boresta, che oggi si trova a dover far fronte a una complicata emergenza economica, che mette a repentaglio se stesso e la sua famiglia. Eppure Pino ha deciso di non perdere completamente la speranza e di trovare rifugio, ancora una volta, nella sua arte. Pino Boresta è nato nel 1962 a Roma, dove vive e lavora. La sua ricerca artistica, come è noto, ha per certi versi anticipato il fenomeno della street art; il suo viso deformato da smorfie si trova ormai da circa venticinque anni in giro per la capitale su adesivi, muri, cartelloni pubblicitari, insegne stradali, pali della luce e semafori. Figura poliedrica dallo spirito contestatore, Boresta ha sempre affrontato la vita a testa alta, scontrandosi con le contraddizioni del sistema modaiolo e salottiero dell’arte, e in generale con le ipocrisie della società odierna. Oggi avremmo voluto raccontarvi il suo percorso artistico, invece siamo costretti a tralasciare questo aspetto per concentrarci su SOS-Sfratto, la campagna di crowfunding che Boresta ha lanciato per salvare la sua famiglia. L’artista romano ha trovato la forza e il coraggio di chiedere aiuto a noi tutti per evitare lo sfratto imminente che lo metterebbe in strada insieme alla moglie e i tre figli. Di fronte a tale situazione, non potendo fuggire dalla realtà, Boresta si è rifugiato nella sua arte. SOS-Sfratto, come dichiara, «non è un progetto artistico ma, forse, un’occasione anche per voi, e non solo, di aiutare un artista (amico) in difficoltà ». Boresta ha scelto di non arrendersi e di lanciare questo sincero appello alle istituzioni e al pubblico. Entro il 30 aprile bisogna raccogliere 6.000 euro per raggiungere la cifra maturata a fronte dell’ingiunzione di sfratto. In cambio delle donazioni, l’artista invierà ad ognuno multipli e opere uniche. Inoltre, una volta raggiunto l’obiettivo, la sua opera I don’t give up Arancio (2013), un olio su tela della serie Testamenti, verrà destinata come dono al Museo di Spoleto Collicola Arti Visive. A chi donerà 30 euro, Boresta invierà i suoi storici adesivi CUS (Cerca e Usa la Smorfia), una serie completa di varie dimensioni, insieme allo storico manifesto Cerca e Usa la smorfia; a chi donerà almeno 100 euro è prevista una Smorfia Manipolata del 2016, mentre per un contributo di almeno 500 euro l’artista destinerà un’opera storica del 1994/1995 scelta tra le Smorfie Texture. In questi giorni sui social colleghi e amici stanno diffondendo la notizia della campagna SOS-Sfratto. Serve il contributo di tutti, anche la semplice condivisione sul web potrebbe essere importante per Pino e la sua famiglia. Ril ha deciso sostenere Pino Boresta e la sua campagna di crowfunding. Ci sono mille modi di vivere l’arte. Pino Boresta ha sempre vissuto per l’arte e oggi vi chiede di aiutarlo, perché merita di continuare a vivere dignitosamente nella sua casa anche grazie alla sua arte.

Smorfia Texture 1995

























Articolo pubblicato su Roma Italia Lab il 25 febbraio 2017:
http://romaitalialab.it/artefotografia/sos-sfratto-pino-boresta-cerca-rifugio-nellarte/

1 commento:

Anonimo ha detto...
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