venerdì 21 marzo 2008

1996 Francesca Capriccioli





















Dimensione variabile

Pino Boresta lancia la proposta e invita il pubblico stesso a comporre l’opera: compilare nel tempo, durante il corso della propria vita, una raccolta di fototessere di gente comune da applicare su un album, "i Magnifici 65", opportunamente predisposto, secondo le istruzioni dettagliatamente espresse dall’artista.











L’operazione, apparentemente solo ludica rientra nell’interesse che il lavoro di boresta ha sempre rivolto alle dinamiche della comunicazione sociale, tra persone, tra individui, tra soggetti comuni. Se i media, la pubblicità, il marketing attraversano il nostro quotidiano affinando sofisticate tecniche di comunicazione finalizzate sostanzialmente alla promozione alla vendita, rivolte ad un "noi" globale, compatto, omogeneizzato, è invece proprio il valore della comunicazione intersoggettiva ad essere in crisi, la comunicazione parcellizzata, minuta, differenziata. Boresta a suo modo combatte indifferenza e appiattimento, cuce eventi catalizzatori che sollecitano la reattività individuale, tesse una protesta ironica, leggera, paradossale, invita a riannodare i fili della comunicazione tra soggetti estranei proprio attraverso la cortocircuitazione delle modalità che caratterizzano spesso l’incontro: la diplomazia, la forma, l’ipocrisia. La contaminazione che Boresta attua si basa soprattutto su un sistema di comunicazione che intende produrre disordine, sulla disseminazione, cioè sull’idea che viene suggerita e viene lasciata accogliere all’esterno per questo l’artista spesso sparge e affigge le proprie "istruzioni" nei luoghi più disparati della città. L’opera in mostra difatti, suggerisce lo sconfinamento verso il possibile, il trasmutare, mettendo in atto una procedura in divenire di "opera aperta", suscettibile di variazioni non programmate a priori dall’artista.
Francesca Capriccioli



























In foto; Album Maglifici 65, Intervento Urbano, Happening,

Testo scritto in occasione della mostra "Dimensioni Variabili, Siena 1996.

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