sabato 26 settembre 2009

Ingenuo ingenuissssimo di Pino Boresta


















Niente paura?


Lo sfogo infantile di un artista emarginato”, questo ha detto Francesco Bonami di Pablo Echaurren che in un articolo su Panorama ha avuto il coraggio di polemizzare contro gallerie e critici consorziati in veri e propri cartelli che decidono l'ascesa di artisti grazie ad una vasta rete di collegamento e ammiccamenti. Ed ha aggiunto, “Non è questione di mafia, ma di capacità”, si tratta flussi e fenomeni antropologici e non di mafia: “Andy Warhol, prima subì il mercato e non lo voleva nessuno, poi imparò a gestirlo e lo vollero tutti” Porca pupazza mi sono detto. 


Ha ragione, se ce l’ha fatta lui ce la posso fare anch’io! Allora, udite, udite! Artisti emarginati, Artisti sfigati, Artisti frustrati, Artisti falliti, Artisti infantili, Artisti di merda… il sistema dell’arte deve essere cinico e cattivo perché il suo compito è quello di scegliere, selezionare, scremare, eleggere, premiare, incoronare, ma se diventate dei killer spietati più cattivi dei cattivi potete farcela, lo sostiene Quentin Tarantino: “anche i killer più crudeli trovano chi è più spietato di loro” Gli economisti, invece, sostengono che ogni mercato ha le sue storture, vizi e anomalie. 

Pertanto, non bisogna fare un dramma se i controllori sono pagati dai controllati. Lo sanno pure gli americani. Non bisogna stupirsi se un artista proposto attraverso canali di particolare autorevolezza all'interno del sistema riceva approvazione e attenzione a prescindere dal fatto che lo meriti. Succede pure agli scienziati. Non bisogna credere che sia sbagliato che artisti con maggiore reputazione ricevano più attenzione a prescindere da idee e proposte. Si sa che il percorso conta più della singola idea. Ma io vi dico: “Niente paura, ci pensa la vita”, hanno detto così a Ligabue (il cantante). Pertanto, rassegnatevi a combattere la sfiducia sistematica che impedirà la comprensione adeguata del vostro lavoro e reclamate l’essenziale attenzione, ma non chiedete a me il come, visto che io appartengo alla categoria degli ingenui, ingenuissssimi direbbe Verdone. Molte, infatti, sono le umiliazioni e le sconfitte che mi sarei risparmiato se avessi capito fin da subito l’importanza di ciò che mi disse una volta Massimo Riposati in occasione di uno dei miei sprovveduti esordi: “Anche se tu fossi Picasso in persona non potrei fare nulla per te”.


Pubblicato su; "Juliet" n. 138 June 2008
In foto; Quentin Tarantino, Francesco Bonami, Luciano Ligabue, Pablo Echaurren, Carlo Verdone, Massimo Riposati.

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