mercoledì 22 febbraio 2012

7° ArtBlitz - 4/06/2009

Arsenale Biennale di Venezia








Un Sovvertitore alla 53° Biennale di Venezia

Il 5 giugno 2009 sul “Corriere del Veneto” scrive Sara D’Ascenzo:
“Proprio mentre Baratta spiegava le meraviglie dei cambiamenti di quest’anno, un urlo squarciava la sala del teatro del Piccolo Arsenale: «Cosa devo fare per essere invitato alla Biennale?», ha gridato un artista (Pino Boresta ndr). Baratta ha mantenuto il sangue freddo: «In futuro ci saranno tante Biennali, sono sicuro che troverà quella giusta».


Il 6 giugno 2009 ho scritto a Baratta dicendogli che io non cerco “La Biennale giusta” come dice lui, ma “Una giusta Biennale” che a lui probabilmente non interessa. Non mi ha mai risposto.



















Il 15 giugno 2009 sul suo blog scrive Asya Geisberg
“Durante la conferenza stampa della Biennale, l’artista italiano Pino Boresta inrompe con un terrificante urlo gridando "Cosa devo fare per essere invitato alla Biennale?”, prima di essere scortato fuori dalla sicurezza.











Come dice Marco Baravalle riguardo il suo libro anche io posso sostenere che “L’arte della sovversione è il terreno sul quale Pino Boresta decide cimentarsi. Senza pregiudizi, cercando di evitare un facile quanto illusorio rifiuto del sistema, tentare, piuttosto, di cercare nuove chiavi di lettura e nuove tattiche di indipendenza e sovversione” Peccato che Daniel Birnbaum nonostante le premesse del suo testo scritto per la Biennale di Venezia non abbia apprezzato il mio operato perchè come dice sempre Baravalle “Esistono persone che dentro e fuori il sistema, creano nuovi conflitti e nuovi modi di pensare l’arte, i rapporti sociali che li regolano, i linguaggi che li caratterizzano, gli scopi che le sono propri. Dunque, l’obbiettivo dell’arte della sovversione è, prima di tutto, quello di sovvertire alcune nostre convinzioni rispetto all’arte contemporanea”

Qui il link dove si può vedere il video dell’artblitz
http://www.youtube.com/watch?v=dSv-VQT2hiQ




Pino Boresta


In foto: Entrata dell’Arsenale di Venezia, interno dell’auditorium del Piccolo Arsenale, Paolo Baratta e Daniel Birnbaum (disegno digitale),
Io che urlo (disegno digitale), Box pubblicitario del progetto FB.

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