Marketta più marketta meno
L’i-sola sono io. “Io sono diversa da voi”, “Io faccio un altro mestiere, faccio l’artista concettuale”, “Io ho fatto questo e quello”, “Io ho lavorato con Tizio e Caio”, “Io frequento Pinco Pallino”, “Io ho interessi diversi da voi”, “Loro sentono che c’è un grande dislivello culturale”. Pur con tutte le ragioni del mondo cara Domiziana Giordano non credo che sia questo il modo migliore di porsi per dimostrare il proprio valore o quello di una categoria, sistematicamente derisa e bistrattata televisivamente. Ho ancora negli occhi e nelle orecchie la sconveniente e triste figura rifilata al bravo Adrian Tranquilli dall’insospettato Piero Chiambretti che si spacciava per uno sensibile all’arte contemporanea, che si tratti di un'altra marketta? Probabilmente appena la lampadina si accende e si va in onda è troppo forte e irresistibile la tentazione di farsi due risate alle spalle dell’artista di turno cascato nel tranello. La strada della Giordano non è quella giusta, ma bisogna riconoscergli il coraggio che molti altri non hanno.
Sicuramente Vanessa, Eva, Annie, Liliana, Bruna, Myriam, Grazia, Monica, Paola, Cesare, Alfredo, Stefano, Sergio, Renato, Tommaso, Paolo, Lorenzo, Luca, Salvatore, Massimo, Marco o Matteo si sarebbero comportati in maniera più adeguata, aiutando forse a una più corretta comprensione dell’arte odierna. Spesso artisti validi ed affermati rifiutano di partecipare a trasmissioni televisive, ma molti di più sono quelli che vi andrebbero volentieri, ma non hanno le chiavi giuste per entrarvi. Credo che se da una parte sia sbagliato a snobbare il mezzo televisivo d’altra bisognerebbe fare più attenzione a chi si delega il compito di avvicinare l’arte al grande pubblico. Credo che non sia lontano il giorno in cui spunterà l’artista d’assalto, capace di farsi rispettare e pronto a ribattere colpo su colpo con prontezza e sagacia. Ma è questo quello che vogliamo? È questo quello che serve all’arte? E soprattutto: a chi gioverebbe tutto ciò?
Pubblicato su "Juliet" n. 132 April – May 2007
In foto; Domiziana Giordano, Piero Chiambretti, un opera di Adrian Tranquilli.