Ho continuato
Ho continuato perché gli artisti che sono più astuti di me e riescono a imporsi per vie diplomatica non hanno un lavoro migliore del mio.
Ho continuato perché non essendo abile nelle PR ho deciso di sperimentare, altre strade.
Ho continuato perché se è vero che l’artista è più utile quando perde, io sono il principe dei perdenti e non posso esimermi dal fare qualcosa di utile per gli altri.
Ho continuato perché i frutti di una buona semina si raccolgono in seguito, anche se questo non è sempre scontato.
Ho continuato perché io faccio opere e progetti non in funzione di mostre o esposizioni, ma per il piacere farlo.
Ho continuato perché nello Zen non si ha meriti per quello che si fa.
Ho continuato perché nello Zen la concezione del merito non esiste.
Ho continuato perché la concezione del merito forse non esiste, ma io esisto.
Ho continuato perché io esisto,
io esisto sempre,
io esisto al di la dei committenti,
io esisto al di la della committenza, e
io credo che questo sia un valore che merita
di essere portato avanti.
Ho continuato perché il bello non è possedere ma il bello è desiderare.Ho continuato perché il bello non è arrivare ma il bello è proseguire.
Ho continuato perché il bello non è trovare ma il bello è cercare.
Ho continuato perché il bello non è trovare ma il bello è cercare.
Ho continuato perché il bello non è arrivare ma il bello è proseguire.
Ho continuato perché il bello non è possedere ma il bello è desiderare.
Ho continuato perché io voglio essere compreso, io non voglio essere definito.
Ho continuato perché io voglio essere compreso, io non voglio essere capito.
Ho continuato perché io voglio essere compreso, io non voglio essere esibito.
Ho continuato perché non voglio benevolenza ma voglio imparzialità.
Ho continuato perché non voglio clemenza ma voglio serietà.
Ho continuato perché non voglio indulgenza ma voglio amicizia.
Ho continuato perché non voglio essere ricordato per le mie opere, voglio essere ricordato perché ho amato e ho odiato allo stesso tempo questo maledetto mondo dell’arte.
Ho continuato perché non si sa amare se non si è stati mai amati, ma io ho.
Ho continuato perché si impara li dove si ama, e io amo quello che ho, amo quello che faccio.
Ho continuato perché il mio lavoro non è importante per quello che rappresenta, ma è importante per quello che ci metto.
Ho continuato perché non ho paura di fallire.
Ho continuato perché so nutrirmi di false speranze.
Ho continuato perché so errare.
Ho continuato perché so sbagliare.
Ho continuato perché ho sbagliato.
Ho continuato perché, forse, sbaglio.
Ho continuato perché sbaglierò.
Ho continuato perché bisogna ricordare ieri per non ripetere oggi.
Ho continuato perché io ricordo quello che è successo ieri e non voglio che accada oggi.
Ho continuato perché ieri non sia oggi.
Ho continuato perché oggi non sia ieri.
Ho continuato perché io non sono solo un artista io sono una battaglia e non posso tirarmi indietro.
Ho continuato perché l’arte è ribellione.
Ho continuato perché l’arte è dissenso.
Ho continuato perché l’arte è opposizione.
Ho continuato perché l’arte è resistenza.
Ho continuato perché l’arte è scontro.
Ho continuato perché l’arte è lotta.
Ho continuato perché l’arte è contrapposizione.
Ho continuato perché l’arte è contraddizione.
Ho continuato perché l’arte è contraddittorio.
Ho continuato perché l’arte è confronto.
Ho continuato perché l’arte è incontro.
Ho continuato perché io Ho.
Ho continuato perché Ho.
Ho continuato Ho.
Ho Ho.
Ho.
Ho continuato perché mi piace perdermi.
Ho continuato perché mi piace perdermi dentro di me.
Ho continuato perché mi piace perdermi dentro le mie costruzioni mentali.
Ho continuato perché mi piace perdermi dentro le mie continue elucubrazioni mentali.
Ho continuato perché credo nelle pippe mentali
Ho continuato perché mi piacciono le pippe mentali.
Ho continuato perché mi piacciono le mie pippe mentali.
Ho continuato perché mi piacciono i miei pipponi zen.
Ho continuato perché non c’è niente di zen in tutto questo, o forse si.
Ho continuato e continuerò a farlo.
Pino Boresta
ps
Ho così risposto a chi mi ha chiesto perché continuo a fare l’artista nonostante tutte le mie continue critiche e lamentele al sistema dell’arte, rcon questa mia nuova litania o se preferite chiamatela pure: pippa mentale, pippone zen o come meglio credete.
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