martedì 9 ottobre 2012

Parole Enpleinair


Un ArtBlitz Enpleinair di Pino Boresta



Parole, parole, parole.


Appuntamento:
CHIAMATA PER L’ARTE
Roma sabato 29 settembre 2012 dalle 12.00 alle 18.00
MAXXI Museo delle arti del XXI secolo.



Appello:
Importante giornata di mobilitazione nazionale organizzata per discutere della gravità della situazione che tutti insieme ci troviamo a dover affrontare.



Hanno parlato en plein air :
Marco Altavilla, Giuseppe Appella, Stefano Arienti, Patrizia Asproni, Lorenzo Benedetti, Frida Carazzato, Fabio Cavallucci, Laura Cherubini, Marina Covi, Giacinto Di Pietrantonio, Raffaele Gavarro, Lorenzo Giusti, Guido Guerzoni, Alberto Guidato, Salvatore Lacagnina, Luigi Martini, Anna Mattirolo, Beatrice Merz, Massimo Minini, Alessandro Montel, Nomas Foundation, Chiara Parisi, Cristiana Perrella, Mario Pieroni, Bartolomeo Pietromarchi, Alfredo Pirri, Michelangelo Pistoletto, Adriana Polveroni, Ludovico Pratesi, Antonella Renzitti, Angela Rorro, Pierluigi Sacco, Giuseppe Stampone, Massimo Sterpi, Teatro Valle Occupato, Angela Tecce, Massimiliano Tonelli, Daniela Ubaldi, Valentina Vetturi.


Ha dipinto en plein air:
Pino Boresta.


Non cambi mai, non cambi mai, non cambi mai.




                    Qui di seguito le foto dell’azione:


               










giovedì 23 febbraio 2012

Elenco ArtBlitz 2007/2011

Art Blitz


Cronistoria

1° Voglio una Biennaleeee!
2° Antidemocrate
3° Come in un film di Godard
4° Parassita dell’arte
5° Why not?
6° La 24 ore di Pino Boresta
7° Un Sovvertitore
8° Fluxus Blitz di Pino Boresta
9° Per chi non c’era
10° Esserci per scomparire
11° C’è troppo silenzio nei Musei



I titoli e date

1° V.B.P.07 - Venezia Biennale Performance 8/06/2007.
2° P.T.08 - Performance Triennale 25/05/2008.
3° P.Q.08 - Performance Quadriennale 18/06/2008.
4° P.G.N.08 - Performance Galleria Nazionale 4/10/2008.
5° A.R.P.09 - ArtO’ Roma Performance 3/04/2009.
6° F.P.09 - Faenza Performance 19/04/2009.
7° V.B.P.09 - Venezia Biennale Performance 4/06/2009.
8° A.R.P.10 - Auditorium Roma Performance 26/02/2010.
9° M.P.10 - Miart Performance 26/03/2010.
10° V.B.P.11 - Venezia Biennale Performance 13/06/2011.
11° A.R.P.11 - ARIA Roma Performance 11/12/2011.


I luoghi

1° VBP07 - Arsenale alla 52° Biennale di Venezia.
2° PT08 - Palazzo della Triennale di Milano.
3° PQ08 - Palazzo delle Esposizioni di Roma.
4° PGN08 - Galleria Nazionale Arte Moderna a Roma.
5° ARP09 - Palazzo dei Congressi di Roma.
6° FP09 - Teatro Masini e altri vari luoghi a Faenza.
7° VBP09 - Piccolo Arsenale alla 53° Biennale di Venezia.
8° ARP10 - Auditorium di Roma.
9° MP10 - Fieramilanocity a Milano.
10° VBP11 - Padiglione Italia Arsenale 54° Biennale di Venezia.
11° ARP11 - Teatro Valle Roma.




1° ArtBlitz - 8/06/2007


Arsenale Biennale di Venezia








Voglio una Biennale!

Arsenale della Biennale di Venezia 8 giugno 2007.

Cronistoria:
Questo è quello che ho scritto ad un amico dopo uno dei primi artblitz:
Ciao caro mi ha fatto piacere incontrarti a Venezia. Non so se anche tu avrai sentito come me tutte le lamentele sul padiglione italiano. Le solite ed immancabili, come ogni volta certo! Ma quando io dicevo che non sarebbe cambiato niente, a tutti quelli che lamentandosi volevano solo strumentalizzare l’assenza del padiglione italiano, avevo ragione o no? Chi se lo ricorda ora? Possibile che non esistono artisti validi e meritevoli che avrebbero potuto esporre al posto dei soliti noti, forse bravi? A chi piacciono, ma non certo meritevoli di partecipare a 3 biennali consecutive quando ci sono artisti ben più meritevoli che non trovano mai il pertugio giusto. Come vedi è sempre la stessa storia, non importa quello che fai, ma bensì chi hai l’opportunità di frequentare. È per questo che quest’anno ho fatto una performance abusiva all’Arsenale che ho documentato anche con delle foto. Sono salito in cima ad un’alta scala e ho gridato “Voglio fare anche io una Biennale, voglio una Biennaleeee, voglio una Biennaleeeee, voglio una Biennaleeeee, voglio una Biennaleeee” . Rifacendo il verso al grande Ciccio Ingrassia, che impersonava un folle, che sale in cima ad un albero e strilla “Voglio una donnaaaa, Voglio una donnaaaa, Voglio una donnaaaa," nel famoso film di Federico Fellini “Amarcord”, ho ritenuto opportuno dire così la mia.
Pino Boresta







Nel numero 42 Exibar.onpaper (speciale Grantour) agosto/settembre 2007.
Così scrive la redazione di Exibart.onpaper alla pagina 30 fotofinish a riferimento di una foto che mi vede abbarbicato in cima a una lunga scala infissa alle mura dell’Arsenale durate il vernissage della 52° Biennale di Venezia mentre strillavo “Voglio una Biennaleeeeee!”:
Altro concerto ha improvvisato il sempre spassoso Pino Boresta che, non vergognandosi di essere venuto in laguna con tanto di prole, ha adocchiato una scala, vi è salito ed ha cominciato ad urlare "Invitate anche me alla Biennaleeeee".































In foto: Arsenale di Venezia, Ciccio Ingrassia (disegno digitale), Io su scala foto opera composizione (foto fatta da Soele Boresta).

2° ArtBlitz - 25/05/2008

Palazzo della Triennale di Milano




















Antidemocrate

Palazzo della Triennale, Milano.


inCONTEMPORANEA la rete dell’arte

Ore 14.30 - 19.00 Sabato 24 Maggio 2008
convegno Identità artista (sala Lab)
a cura di AR.RI.VI (Archivio Ricerca Visiva)
Interventi di Aurelio Andrighetto, Pino Boresta, Anna Valeria Borsari, Piero Cavellini, Cuoghi & Corsello, Barbara Fassler, Luigi Negro, Giancarlo Norese, Marcello Pecchioli.

Cronistoria:
Ecco è arrivato il mio momento mi chiamano per fare il mio intervento. Mi alzo vado vicino alla cattedra. Da alcune fotocopie che avevo preparato leggo stralci dei miei articoli pubblicati sulla rivista Juliet che poi regalo al pubblico. Alla fine dopo aver letto l’ultimo salgo in piedi su una sedia ed urlo a squarciagola più volte “Voglio una Biennale, voglio fare una Biennale, Voglio una Biennale, voglio fare una Biennale…”, al termine applausi, raccolgo qualche firma per il mio progetto “Firma Boresta - La petizione diventa un opera d’arte” http://pinoboresta.blogspot.com/2008/10/firma-boresta.html, e quindi torno seduto ad ascoltare gli altri interventi.

































Cosi descrive l’accaduto Carla Ferraris su teknemedia il 3 giugno 2008.

Chi è dunque l’artista? Barbara risponde con una metafora di stampo duchampiano: “Un viandante che mette in discussione l’arte, spingendola fino a confini sempre più distanti”. E la disquisizione si approfondisce ed accende nel momento in cui Pino Boresta esprime la propria posizione in merito, tramite, una relazione performativa del proprio concetto d’identità artistica, salendo su una sedia ed urlando “Voglio una Biennale, voglio fare una Biennale”; per Boresta l’arte è privilegio antidemocratico, nicchia insormontabile per pochi eletti, jet-set snobistico per critici, curatori e galleristi detentori del sistema artistico contemporaneo. E la performance si conclude con una petizione/provocazione per la candidatura di Pino Boresta alla prossima Biennale di Venezia, con conseguente raccolta di firme tra i presenti in sala.


In foto: Palazzo della Triennale di Milano, Io che urlo foto opera composizione.

3° ArtBlitz - 18/06/2008


Palazzo Esposizioni di Roma





18/06/2008 16.58
Mostre: al via Quadriennale
Da domani al 14 settembre un centinaio opere di giovani artisti
Notizia (ANSA) - ROMA, 18 GIUGNO 2008
Con un centinaio di opere realizzate da altrettanti giovani artisti, parte la 15/a edizione della Quadriennale, da domani al 14 settembre. La rassegna, che torna nella sede storica di Palazzo delle Esposizioni, ha vissuto la vernice per la stampa, movimentata dalla protesta dell’artista Pino Boresta, che ha contestato il mancato invito alla rassegna gettando volantini con la scritta ‘Basta con i soliti raccomandati’ e un invito a firmare ‘per mandare Boresta alla Biennale di Venezia 2009′.

Come in un film di Godard

Ho la gola secca e la bocca asciutta, avverto una forte sensazione di disidratazione senza avere in realtà sudato. Appena giro l’angolo decido di entrare nel primo bar che incontro chiedendo un bicchiere d’acqua. Il giovane barista nonostante la confusione è lesto, deve essersi accorto di qualcosa; bevo, ringrazio ed esco. Percorro una cinquantina metri e si ripresenta la stessa arsura, il nasone (così chiamate le fontanelle romane) di Piazza Venezia è troppo lontano decido cosi d’approfittare di un altro bar nei paraggi che a Roma non mancano. Questa volta entro con più tranquillità… esco e riprendo il cammino cercando di calmarmi. Anche questa è andata, non è stato facile ma ce l’ho fatta. Avevo calcolato tutto nei minimi particolari.
Arrivo in anticipo alla conferenza, non distribuisco i volantini e mi vado a sedere in fondo alla sala.




I primi a parlare sono il presidente della Quadriennale e le autorità, che pur se scontati risulteranno più esaustivi dei 5 curatori (Chiara Bertola, Daniela Lancioni, Lorenzo Canova, Claudio Spadoni e Bruno Corà) preoccupati ad esibirsi secondo un rigoroso ordine alfabetico invece di parlare in sostanza della mostra. Sono lì seduto e come in un film di Godard, vivo, rivivo cento volte la stessa scena. L’ho studiata a fondo ma ogni volta che la riesamino mi vengono le palpitazioni; riesco a rilassarmi solo piegando qualche volantino. Ci siamo! É arrivato il mio momento, stanno chiedono se ci sono domande da parte del pubblico, io dal fondo della sala mi alzo, agito le braccia e senza aspettare il microfono ad alta voce faccio presente che ho una domanda da fare. Catturata l’attenzione dei presenti domando “Vorrei sapere perché non mi avete invitato?”, c’è qualche risata e qualche applauso che prontamente stoppo reclamando invece più fatti. Attendo qualche istante in cui regna il silenzio e proseguo con la contro mossa studiata per tutelarmi dall’eventualità che uno dei 5 curatori tentasse con una risposta spiritosa di declassare l’evento contestatorio a farsa, e aggiungo; “Anzi! Non me ne frega niente, tanto rispondereste con le solite idiozie”. Allo stesso tempo lancio il primo gruppo di volantini che nell’attesa avevo smazzato e piegato uno si e uno no in modo che tirandoli non rimanessero appiccicati come avviene di solito.





Come da copione il tutto sarebbe dovuto finire qui gettando ancora volantini e niente più, invece il tempo da me stimato per il blitz si dilata oltre le mie aspettative cogliendomi impreparato e con gli occhi di tutta quella gente puntati su di me, per fortuna Lorenzo Canova uno dei curatori pensando di dire una cosa fica/intelligente decide di rispondere ugualmente “Perché il tuo lavoro non ci piace”. Andandogli in contro lancio altri volanti e gli domando “Perché tu che cosa sai di me? Cosa conosci del mio lavoro?”. Non risponde. Improvvisamente qualcuno grida “acchiappalo acchiappalo” ! Questo scatena il mezzo fondista che è in me e scappo all’altro lato della sala approfittando di questo extra time per gettare altri volantini che non avevo preparato, lo faccio a piccoli mucchietti per evitare il solito inconveniente. Quando voglio posso essere molto veloce quasi come Arturo Bandini, o almeno così mi sentivo. Nel frattempo i difensori della patria si organizzano e mi accerchiano, decido cosi di recuperare il mio zaino e di consegnarmi ad uno dei custodi che tento di tranquillizzare con un bacio sulla guancia, ma lui si ritrae. Raggiunto anche dall’agente in divisa della security vengo scortano a braccio fin fuori al palazzo. Nel breve tragitto il vigilante in divisa mi domanda “Ma perché fai queste cose?” Gli rispondo che forse non l’avrebbe mai compreso e non era di certo quello il momento migliore per spiegarlo, ma un giorno lo avrei fatto. Mi ritrovo così fuori dal palazzo sulla scalinata di marmo agitato ma soddisfatto, avevo fatto quello che andava fatto e John Fante sarebbe stato orgoglioso di me. Sulla strada del ritorno cerco di immaginare il resto della conferenza: Uno dei curatori prende la parola e spiega che le scelte sono sempre personali e ci sarà sempre qualcuno che verrà escluso. Allora qualcuno dal pubblico fa presente che chi è deputato a decidere ha il dovere di scegliere gli artisti migliori e non gli amici o amici degli amici, parenti, raccomandati o i primi leccapiedi che ti gironzolano intorno. Bisogna andare in giro per gli studi, informarsi e premiare chi lo merita realmente e non coloro che rientrano nella logica di convenienze personali. Se ciò fosse avvenuto sarei stato perlomeno felice di aver fatto nascere delle riflessioni in occasione di una sterile conferenza, ma non è andata così. Mi hanno invece raccontato che subito dopo che sono uscito quasi tutti hanno cominciato ad andare via senza trovare il coraggio di fare domande, uno dei curatori pensando di essere spiritoso ha detto “Questo non l’abbiamo organizzato noi” e qualcuno dal pubblico non ad alta voce ha risposto “Peccato è stata la cosa più interessante di tutta la conferenza”.




p.s.

Non mi sarei mai aspettato in seguito di ricevere attestati di stima e solidarietà non solo dalle persone presenti ma anche da chi semplicemente gli era stato raccontato ciò che era accaduto alla conferenza stampa della Quadriennale. Finanche da alcuni giornalisti che hanno sostenuto di non aver posto domande dopo la mia uscita forzata anche perché amareggiati da com’ero stato trattato per aver posto solo un’ingenua, ingenuissssima direbbe Verdone, domanda (ma tale doveva essere per avere un’efficacia performantica). Domanda dalla quale a detta di molti sarebbe potuto nascere con i curatori, se fossero stati intelligenti e pronti di spirito, un interessante dibattito, invece di farmi portare via a braccio come un criminale per aver lanciato qualche volantino. Ma ho saputo in seguito che c’e stato chi tra il pubblico a gridato “Non toccatelo! Lasciatelo stare è Pino Boresta!” so! Soddisfazioni anche queste, grazie caro Piccio.

In foto: Palazzo delle Esposizioni di Roma, foto opera composizione di Jean-Luc Godard, foto opera composizione dei 5 critici curatori della Quadriennale, foto opera composizione di John Fante.

4° ArtBlitz - 4/10/2008

Galleria Nazionale Arte Moderna di Roma






Parassita dell’arte

Il mio intervento alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma il 4 ottobre 2008 in occasione della presentazione del libro di Carla Subrizi “Introduzione a Duchamp”.













“Sono qui per parlare di Duchamp e dell’importanza della sua opera ma purtroppo non ho preparato nulla e inoltre hanno parlato e dovranno parlare persone sicuramente più accreditate di me.
Io però ho un sogno anzi no! Ho fatto un sogno, un sogno dove il Duchamp con una parrucca bionda mi esortava dicendomi “vai, vai alla conferenza di Carla Subrizi che ha scritto e presenta un bel libro su di me” Quindi su mandato di Marcello sono qui in veste di parassita, parassita dell’arte nel tentativo di far diventare una petizione un’opera d’arte. Voglio appurare se una raccolta firme può divenire opera d’arte, ma anche verificare fino a che punto oggi un artista non sostenuto e promosso dai soliti volti noti, critici e galleristi potenti, possa ancora incidere ed influenzare questo dibattito ampliato nelle sue dinamiche come ha fatto Duchamp a cui credo sarebbe piaciuta questa mia idea. Ho forse no! Per questo motivo considero in realtà questa mia azione più che uno dei soliti sterili attacchi al sistema dell’arte un’indagine di questi. Pertanto vi ruberò ancora solo pochissimi istanti distribuendo un volantino se poi qualcuno volesse aderire alla mia petizione io sarò qui per il resto della conferenza oppure potrete farlo via e-mail o su Internet.”







Pino Boresta


In foto: Galleria Nazionale d’Arte Moderna, copertina del libro di Carla Subrizi, foto opera composizione di un ritratto di Duchamp.

5° ArtBlitz - 3/04/2009

Palazzo dei Congressi di Roma EUR

















WHY NOT?

“Why not me to the Venice Biennial?” di Pino Boresta

ArtO'_International Art Fair in Open City 2009
Words and ideas
Sala Talks del Palazzo dei Congressi Roma EUR

Ore 12.00 – 14.00 Venerdì 3 Aprile 2009
Sono intervenuti: Cecilia Casorati (critica d’arte), Patrizia Mania (storica e critica d’arte, Università della Tuscia), Daniele Capra (critico d’arte “Exibart”), Barbara Martusciello (critica d’arte), Marcello Carriero (critico d’arte, docente Università Tor Vergata, Roma), Caterina Iaquinta (storica d’arte), Giuliano Lombardo (artista),
Moderatore: Pino Boresta










Cronostoria:
Entro mi metto seduto e immediatamente stramazzo faccia in avanti sul desk. Poi facendo il verso al famoso film “Rollerbool” incomincio a sussurrare “Why not me to the Venice Biennial?, Why not me to the Venice Biennial?, Why not me to the Venice Biennial?” aumentando un po’ alla volta il volume fino ad urlare. Quindi salgo improvvisamente sul tavolo e dritto in piedi strillo “Voglio una Biennaleeeeeee! Voglio una Biennaleeeeeee! Voglio anche io una Biennaleeeeeee!” imitando il grande Ciccio Ingrassia nel film Amarcord. Terminato il blitz scendo e comincio a moderare il convegno dopo una veloce intervista di Soele che dal fondo della sala mi ha fatto delle domande, alle quale io ho risposto.









L’intento di questo incontro è stato quello di discutere un tema attuale e sempre molto dibattuto come quello delle scelte degli artisti per la Biennale di Venezia prendendo spunto dal mio ultimo progetto “Firma Boresta”. Oltre a rispondere a una legittima domanda che io stesso mi sono posto “La petizione può diventare un'opera d’arte?” altre ne sono emerse prepotentemente.




Perché certi artisti pur essendo bravi non faranno mai una Biennale di Venezia?
· Perchè certi artisti pur non meritandolo fanno anche più di una Biennale di Venezia?
· Dobbiamo rassegnarci a questo stato di cose?
· Un artista può candidarsi per partecipare a una Biennale di Venezia o deve sempre far finta che non sia interessato?
· Esistono canali alternativi a quelli conosciuti nel “sistema dell’arte” per proporsi per una Biennale di Venezia?
· I giochi sono sempre fatti, nel momento stesso in cui viene scelto il direttore della Biennale di Venezia o esistono dei margini di azione?
· Conta o no il lavoro di un artista per essere invitato alla Biennale di Venezia?
pino boresta

A queste domande si sono poi aggiunte quelle dei relatori e del pubblico presente e le vostre che potrete inviare a salepepe_99@yahoo.it sperando di ottenere una svariata molteplicità e ricchezza di opinioni utili in previsione di una possibile pubblicazione che seguirà.

Qui il link dove si può trovare la petizione
http://pinoboresta.blogspot.com/2008/10/firma-boresta.html,


In foto: Palazzo dei Congressi di Roma all’EUR, foto opera composizione dei relatori del convegno, foto opera composizione di alcuni momenti del convegno.