lunedì 22 ottobre 2007

6° BLOCCO



PROGETTI 25-26-28-29-30




25. Disordinazioni Elettorali 01 – D.E. 01
Elections Disorder 2001 - E.D. 01
Intervento Urbano, Maggio 2001.


26. Ass. Internazionale Docciatori Indipendenti – A.I.D.I.Inter. Ass. Independent Shower Takers - I.A.I.S.T.
Performance, Giugno 2001.


28. "Hey!…My friend, what’s the matter?" – Hey!
"Hey!…My friend, what’s the matter?" – Hey!
Netart, Gennaio 2002.


29. Artisti & Co. – A.&Co.
Artists & Co. - A.&Co.
Quadri, Aprile 2003.


30. Testamenti – Testam.
Testaments - Testam.
Quadri, Aprile 2003.












25° Project
Affine, nelle modalità d’azione oltre che nel nome, a Disordinazioni Kassel, Disordinazioni Elettorali prevede però l’intervento diretto sul contesto urbano, attraverso la rettificazione – per usare un termine caro a Boresta – dei manifesti elettorali affissi per le strade in occasione delle varie campagne elettorali. L’effetto è garantito: dagli occhiali di Sgarbi trasformati in borestiane smorfie, alla faccina che emerge "Nel buio della politica" (così recita lo slogan), l’incontro fra la smorfia di Boresta e la boria elettorale regala innumerevoli immagini sorprendenti e "detournanti". Con questo intervento Boresta ci invita a tentare diverse e nuove modalità di relazione con l’ambiente urbano in tutti i suoi aspetti, fra i quali inevitabilmente la pubblicità. Attraverso il meccanismo della sorpresa, dell’inaspettato, costringe il passante a fermarsi, a riflettere criticamente su quanto rientra all’interno del proprio panorama visivo quotidiano, normalmente accettato supinamente in quanto esistente, e dunque abituale.
S.B.

Qui il link di una intervista:
http://pinoboresta.blogspot.it/2008/11/2004-salvatore-caruso.html











26° Project
Per questa performance dal titolato "Associazione Internazionale Docciatori Indipendenti", tenutasi nei giorni 27, 28 e 29 Giugno 2001 nell’ambito della rassegna Continuum 2001, organizzata a cura del Centro di Arte Contemporanea Inner Spaces Multimedia di Poznan in Polonia Boresta ha organizzato un evento particolare. All’interno delle docce dei bagni pubblici della città, alcune persone (sette in tutto) erano sorprese sotto la doccia negli atteggiamenti più strani: chi in costume da bagno con un ombrello, chi intento a leggere, chi completamente abbigliato, chi immerso vestito nella vasca e coperto di fiori, chi ancora avvolto in carta stagnola….Gli spettatori, dopo essere stati accompagnati da Boresta stesso fino alla soglia dei bagni pubblici, erano poi invitati a girarvi liberamente, per scoprire i vari "docciatori indipendenti" aprendo man mano le porte delle docce. Il lavoro di Boresta, nei toni ludici e scherzosi a lui consueti, si torna a concentrare, con questa performance, sugli aspetti più intimi e più quotidiani della nostra vita: come per il Progetto Unghie Arte, anche qui un atto legato all’igiene personale, e per definizione privatissimo, viene reso pubblico e stravolto attraverso modifiche che, sottraendogli ogni funzionalità, finiscono per renderlo ludico e puramente gratuito. E forse sta proprio in questa parola, "gratuità", uno degli elementi cardine di tutta la ricerca di Boresta: egli mira, attraverso il suo lavoro, a spogliare atti e gesti quotidiani del loro aspetto funzionale, utilitaristico, per restituirceli nella loro essenza più pura. È un’operazione sottilmente rivoluzionaria, perché va a scalzare uno dei fondamenti stessi della nostra esistenza ed organizzazione sociale: introducendo il principio di gratuità viene a cadere inevitabilmente il concetto di scambio, sul quale si regge ogni organizzazione sociale. Privati di uno scopo utilitaristico, di un fine o semplicemente di una funzione, i nostri atti acquistano spazi di libertà pressoché illimitati, consentono tempi di riflessione e di gioco altrimenti inimmaginabili. E proprio l’aspetto ludico è uno degli elementi fondamentali per la comprensione dell’opera di Boresta: come già per un progetto come CUS, l’invito al gioco coincide con l’invito alla leggerezza, all’interpretazione dell’esistenza in una chiave appunto giocosa, che viene resa possibile attraverso la semplice introduzione di un elemento spiazzante, inaspettato o estraneo al contesto. L’idea di leggerezza torna anche nella modalità stessa in cui era stata organizzata la performance: molto era stato volutamente lasciato all’improvvisazione: ai sette docciatori, infatti, scelti in loco fra un gruppo di volontari, erano state date indicazioni appositamente vaghe, in modo da lasciare il massimo spazio al gioco, all’improvvisazione, alla spontaneità. I partecipanti/spettatori sembrano aver peraltro compreso ed apprezzato gli intenti ed il significato della performance: divertiti, sorpresi, ma anche estremamente coinvolti.
Silvia Biagi











28° Project
"Hey!…My friend, what’s the matter?" è il dramma di un suicida che si tuffa nel vuoto, il dramma di un testimone che nell'incertezza del momento lo osserva, lo fotografa e lo lascia morire, il dramma di una giuria che deve emettere il verdetto finale: colpevole o innocente? Il lavoro di Pino Boresta offre all'utente quest'ultimo ruolo, scomodo come gli altri perché come gli altri impone una scelta, costringe a macchiarsi di una nuova colpa: l'assoluzione di un colpevole, la condanna di un innocente... Scelta difficile, che spinge molti a cercare una via d'uscita, che è poi lo stesso crimine che sono invitati a giudicare: l'omissione di soccorso, il rifiuto di un giudizio che, anche se negativo, darebbe sollievo ad un angosciante ed irrisolto senso di colpa.
Domenico Quaranta

Qui il link del progetto: http://www.pinoboresta.com/boresta.htm








29° Project
Il 3 aprile 2003, alle ore 18.30, presso il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma si inaugura la mostra "Artisti & Co.", nell’ambito della quale Pino Boresta, artista tra i più originali ed interessanti del panorama romano, presenterà al pubblico il suo A.Q.P.A.C. – o Archivio Quadrografico dei Personaggi dell’Arte Contemporanea. L’ A.Q.P.A.C. comprende una trentina di dipinti a olio su tela, raffiguranti altrettanti personaggi appartenenti al mondo dell’arte contemporanea italiana: artisti e critici come Germano Celant, Carla Accardi, Simonetta Lux, Renato Mambor, Mario Pieroni, Stefano Arienti, Cesare Pietroiusti, Eva Marisaldi, Bartolomeo Pietromarchi sono ritratti come le figurine di un immaginario album, con tanto di indicazione del nome, del cognome e del numero indicante l’ordine di compilazione. La mostra si propone pertanto come un invito collettivo al gioco, nel tentativo di coinvolgere il pubblico stesso nella compilazione dell’album, secondo una caratteristica che è tipica dell’agire artistico di Boresta. E d’altronde proprio in questo aspetto ludico ed insieme interattivo risiede il senso dell’intera operazione, che intende affrontare in maniera ironica ed allo stesso tempo dissacrante quel "sistema dell’arte", troppo spesso afflitto da egotismi ipertrofici ed eccessi di autoreferenzialità. Boresta d’altronde non è nuovo a questo tipo di operazioni, e lo stesso A.Q.P.A.C. nasce dall’evoluzione e dalla commistione di altri progetti, ed in particolar modo dagli album di Oreste, realizzati in occasione di alcune residenze estive per artisti, tenutesi negli anni scorsi nei dintorni di Roma. È nel corso di queste residenze che Boresta ha concepito l’idea dell’archivio dei personaggi dell’arte contemporanea, ed ha potuto allo stesso tempo acquisire le fotografie da cui sono tratti i dipinti. La scelta della pittura come medium nasce invece da un’esigenza dell’artista, che ritrova nella tecnica tradizionale dell’olio su tela la possibilità di esprimere una carica emotiva maggiore, non veicolabile per Boresta attraverso tecniche più nuove. La mostra al Museo Laboratorio è peraltro solo una tappa del progetto Artisti & Co., in quanto l’A.Q.P.A.C., come tutti gli archivi che si rispettino, non è chiuso, ma anzi destinato ad arricchirsi continuamente di nomi e volti: per questo la sera dell’inaugurazione sarà allestita all’interno del Museo Laboratorio una postazione fotografica, in modo che chi lo desideri potrà farsi immortalare ed entrare così a far parte dell’A.Q.P.A.C. stesso. Inoltre, per chi non potrà essere presente al momento dell’inaugurazione, esiste anche la possibilità di inviare una foto-tessera con nome e cognome scritti sul retro. Le immagini ricevute e le fotografie scattate all’inaugurazione andranno a confluire in quella che è la realizzazione finale del progetto, ovvero un album di figurine vero e proprio, intitolato, naturalmente, "Artisti & Co."
Silvia Biagi


Qui il link del comunicato ed un articolo sulla mostra:
  
http://www.luxflux.org/museolab/MOSTRE/boresta.htm
http://www.luxflux.org/n1/recensioni3.htm









30° Project
Pino Boresta, utilizza ricami per i suoi Testamenti, elaborazioni digitali. Ripercorrendo il filo duchampiano del ready-made e proseguendo lungo la dimensione sintattica kosuthiana del "concettuale tautologico", Boresta "gioca" sull’irriducibile dilemma tra esistenza fisica dell’opera e il ricorso al suo significato inserendo la personale visione critica sulla statuto dell’arte contemporanea.
Isabella Falbo


Non sospetti né aggressivi si propongono i Testamenti di Pino Boresta elaborazioni digitali stampate su tela e ricamate con fili, pensieri sciolti resi con abbondanza di segni e colori, con ironia incontenibile. Evidente il richiamo alla mitica vicenda di Re Mida e l’accostamento al sistema dell’arte contemporanea. La grande virtù e insieme l’immensa sciagura di rendere prezioso tutto ciò che tocca viene indicata con un misto di sarcasmo e gioco che segnala con efficacia e fair play la convenzionalità di certe scale di valori.
Giovanna Coppa



Esposizioni:


25. Disordinazioni Elettorali 01Intervento Urbano Clandestino M.E.R. (Manifesti Elettorali Rettificati), Roma 1996/2000.
Collettiva "Centro Documentazione Artisti Romani", Ass. Futuro, Roma 2001.
Collettiva "Italijanski autoportrei", Gallerie Costiere, Pirano (Slovenia) 2002.



26. Ass. Internazionale Docciatori Indipendenti
Collettiva "Continuum", Inner Space Multimedia, Poznam Polonia 2001.



28. Hey!…My friend, what’s the matter?"
Foto e testo del 1989.
Pubblicato on-line sui siti, Random.exibart. e Arteutile, Internet 2002.
Intervento Urbano Clandestino alla 50° Biennale di Venezia 2003.
Pubblicato on-line su svariati siti tra cui: Liberarti, Netartreview, Glowlab, Guida Sicilia, AMstudio, Mariemarion, Unopercento, Biannal B, Internet 2003/2006.



29. Artisti & Co.
Collettiva "HUA" i miei migliori amici , Artoteca-Associazione 0, Milano 2001.
Personale "Artisti & Co.", MLAC dell’Università La Sapienza, Roma 2003.
Collettiva "Torre d’avorio", Castello Marcantonio, Cepagatti (Pescara) 2004.
Collettiva "Premio Celeste", Galleria L’Albero Celeste, San Gimignano (Siena) 2004.



30. Testamenti
Personale "Artisti & Co." MLAC dell’Università La Sapienza, Roma 2003.
Collettiva "La febbre dell’oro", Palazzo della Duchessa, Miglianico (Chieti) 2003.
Collettiva "Multiplo_3", N.O. Gallery, Milano, 2005.
Collettiva "Godart 2007" Museo laboratorio, Città Sant’Angelo (Pescara) 2007.


Nessun commento: