sabato 18 giugno 2016

13° ArtBlitz - 13/03/2013


Biblioteca Nazionale Centrale a Roma



















A Roma, nell’inedita sede della Biblioteca Nazionale Centrale la mattina del 13 marzo 2013 si è tenuta l'affollata conferenza stampa del curatore Massimiliano Gioni che con il presidente Paolo Baratta ha presentato l’atteso progetto della prossima Biennale d’Arte di Venezia, la 55° che quest’anno si svolgerà dal 1 giugno al 24 novembre.  












Io Vivrò

I don’t give up”, urla a pieni polmoni Pino Boresta. E se c’è qualcosa che va riconosciuto all’artista romano, insieme a una rara genuinità, sono la tenacia e la convinzione con cui porta avanti la sua ricerca, da almeno un paio di decadi. Performer, situazionista (o “Situazionauta” come ama definirsi), oltre che Street Artist ante litteram, Boresta è sbucato fuori dal pubblico della conferenza stampa della Biennale di Venezia, ieri a Roma, al grido di “Io vivrò”.
Dopo aver provocatoriamente annunciato, con email, post su forum e pubblicità sui giornali, che si sarebbe tolto la vita se Gioni non l’avesse invitato alla mostra, ha invece a sorpresa deciso di riaffermare con forza la propria esistenza, la propria condizione di outsider, di irregolare, di allegro e consapevole disturbatore. La performance, interrotta dal servizio d’ordine come ogni blitz che si rispetti, si è chiusa con un forte applauso, mentre Paolo Baratta, presidente della Biennale, riprendeva la parola dicendo a Massimiliano Gioni: “pensavo fosse una delle tue trovate”
Valentina Tanni (Artribune)

















Il più outsider di tutti
In tale clima sobrio ma pacifico è parsa quasi finta l'irruzione in sala (assolutamente reale) del perennemente escluso situazionista, Pino Boresta il più outsider di tutti, che aveva da tempo annunciato il suo suicidio nel caso non fosse stato invitato alla Biennale. Non essendo ovviamente stato invitato neanche questa volta ha rassicurato che sì, nonostante tutto, ancora “vivrà”.
Claudia Colasanti (pubblicato su Il Fatto Quotidiano)


Questo immagine con testo è stata pubblicata sulla rivista ARIA n. 2

















Qui i link dei video:




 



Questo quello che è uscito su varie testate cartacee e on line:


la Repubblica 14 marzo 2013
A interrompere la presentazione, per qualche secondo, c’è un aspirante artista. Quando torna il silenzio, Baratta indica Gioni: “Pensavo fosse una travata sua”.
Dario Pappalardo

Il Piccolo 14 marzo 2013
Una carrellata che, dopo la prima immagine della torre del sapere di Auriti, viene subito interrotta da un intervento estemporaneo dalla sala. Un uomo avanza con una piccola telecamera urlando in modo ossessivo: “a Io vivrò! Io vivrò! Si, io vivrò anche senza tutti voi!”. Qualcuno pensa ad un coup-de-thèâtre, qualcun altro ad un artista pazzo, come tanti ce ne sono e ce ne saranno sempre nella storia. L’uomo viene poi gentilmente portato via mentre continua a ripetere il concetto, che è in realtà la speranza segreta di ogni artista: lasciare un segno della propria presenza sulla terra. Il curatore procede come se niente fosse, citando Platone (“Nulla è più dolce di sapere tutto”diceva il filosofo greco) (…)
Lucia Cosmetico

Il Tempo 14 marzo 2013
E ieri, con un fuori programma, durante la presentazione alla stampa della Biennale si è toccato con mano a quali esiti può arrivare il forte senso di esclusione dal sistema dell’arte, quando l’artista Pino Boresta ha interrotto Gioni urlando ripetutamente «Io vivrò nonostante voi». 
Gabriele Simongini

Il Manifesto  4 marzo 2013
(…) Circa centocinquanta artisti, molti dei quali autodidatti (“ il riferimento è alla figura descritta da Sartre, il navigatore del caos”) che fanno saltare le regole del mercato e puntano su un’idea sciamanica della cultura, terapia salvifica piuttosto che apocalittica e preveggente. L'unica profezia viene invece fuori, da Pino Boresta (un tempo faccia fotocopiata sulla segnaletica stradale) che irrompe in sala urlando e giurando che vivrò, “ I’m an artist”, nonostante Biennali varie ed esclusioni vissute e rivissute. (…)
Arianna di Genova

l’Unità 13 marzo 2013
Aperta al pubblico dal primo giugno al 24 novembre, la mostra nel Padiglione ai Giardini e all'Arsenale avrà pagine da un manoscritto di Carl Gustav Jung, il padre di un ramo della psicanalisi, Maria Merz, Carol Rama e tante figure ai margini. “Tutti sono outsider, tutti sono autodidatti: è una delle premesse della mostra”, chiarisce il curatore. “È sul sogno e l'immaginazione che possono cambiare le cose, mentre se ci si appiattisce troppo sull'attualità si finisce per essere illustrativi”. E magari vale come segno del destino il signore che si è introdotto alla presentazione urlando “Io vivrò, vivrò anche senza di te, senza di tutti voi, io Pino Boresta continuerò a vivere, sì, io vivrò, sì io vivrò, I don't give up”. La novità principale però sarà il padiglione del Vaticano: allestito nell'Arsenale, verrà presentato dalla Santa Sede in una conferenza stampa a sé visto che ora da quelle parti hanno altri impegni. 
Stefano Milani

Insideart  13 marzo 2013
Non è una mostra, ma una ricerca. Non è una mostra, ma un museo. Non è una mostra, ma un percorso antropologico. In molti modi si è spiegato, descritto e commentato, il progetto ideato da Massimiliano Gioni per la Biennale d’arte di Venezia. Il palazzo enciclopedico – così chiamato dal sogno utopistico di Marino Auriti che nel 1955 depositò all’ufficio brevetti statunitense l’idea di un museo che avrebbe dovuto ospitare tutto lo scibile umano, dalla ruota al satellite – fa rivivere la suggestione del luogo depositario della conoscenza in chiave artistica per il nuovo appuntamento in laguna. Un’idea presentata con entusiasmo e grandi aspettative, anche se non sono pochi i dubbi sulla riuscita di un evento di questo tipo. Ma andiamo con ordine. La presentazione, in programma alla Biblioteca nazionale di Roma, in una sala gremita di giornalisti e addetti ai lavori, si è svolta secondo copione: i saluti del direttore della Nazionale Osvaldo Avallone, l’intervento del presidente della Biennale Paolo Baratta, seguito da quello di Gioni. Unico fuori programma – quasi come uno studiato intermezzo tra un intervento e l’altro – l’exploit del sedicente artista Pino Boresta che dal fondo della sala conferenze, in una esibizione degna del miglior Sanremo, ha urlato: «Io vivrò nonostante te, Gioni» per cinque lunghissimi minuti, nel silenzio generale. Poi si è continuato a parlare di Biennale.
Maria Luisa Prete 

Corriere della sera  14 marzo 2013   Questa volta, le aspettative create dal direttore Massimiliano Gioni (classe 1973) sono ancora più alte del solito. La platea pende dalle sue labbra e da quelle del presidente Paolo Baratta quando, all’improvviso, un uomo (l’artista Pino Boresta) si alza dal fondo della sala e inizia a declamare una poesia a voce alta e sempre più incalzante. Ripete “io vivrò” e si avvicina al palco dei relatori. La tensione si stempera quando Gioni si scusa per l’interruzione mentre Baratta esclama: “io credevo fosse una delle tue trovate”.
Annalisa Rosso

Groane.it  marzo 2013 
Presentata la Biennale N° 55. Come sempre attese e polemiche, tra ricerca e voglia di stupire
 La Biennale di Venezia, è stata presentata ufficialmente a Roma. A breve sarà presentata a Berlino, Londra, New York e Parigi. La Biennale resta l’evento per antonomasia del mondo dell’arte: imprescindibile e sempre al centro di mille polemiche.  Le aspettative create dal direttore Massimiliano Gioni (classe 1973) sono più alte del solito. La platea romana pende dalle sue labbra e da quelle del presidente Paolo Baratta.  All’improvviso, un uomo (l’artista Pino Boresta) si alza dal fondo della sala e inizia a declamare una poesia a voce alta e sempre più incalzante. Ripete “io vivrò” e si avvicina al palco dei relatori. La tensione si stempera quando Gioni si scusa per l’interruzione mentre Baratta esclama: “io credevo fosse una delle tue trovate”. 
Redazione

Mentelocale.it  25 marzo 2013
Pino Boresta vivrà. Anche se la Biennale di Venezia ha scelto di fare a meno delle sue performance. È stato lo stesso artistasituazionista romano a rivendicarlo al grido di «Io vivrò», un grido liberatorio con il quale Boresta ha interrotto la conferenza stampa della Biennale di Venezia in corso a Roma. Outsider per eccellenza, il performer aveva annunciato nei mesi scorsi che si sarebbe suicidato nel caso la Biennale l'avesse nuovamente escluso. Un'eventualità - quella dell'esclusione dai nomi in campo quest'anno - che si è prontamente verificata.
Così Boresta ha scelto di non desistere e di presentarsi tra il pubblico della Biblioteca Nazionale per assistere alla presentazione della Biennale che verrà. Confuso tra il pubblico, a un certo punto della conferenza stampa Boresta si è alzato e ha iniziato a gridare alla ribalta il suo «I don't give up». Un vero e proprio blitz performativo, interrotto solamente dagli addetti alla sicurezza che hanno trascinato via l'artista tra gli applausi del pubblico.
MaP



















COMMENTI SU FACEBOOK:

Questo il post di Domenico Mimmo Di Caterino del 25 marzo 2013 che cita un commento di Luca Rossi
ed il botta e risposta che ne consegue:
"Boresta è il più insider di tutti perché per vivere deve andare alla conferenza stampa della biennale..neanche alla mostra. Critica istituzionale di vecchia data. Io vivrò???? Alla conferenza stampa? Vivrà cosa??? Ma dai...si vive con il fare e con i contenuti. Oggi tutti possono scrivere io vivrò sulla propria bacheca....Boresta è incagliato in vecchie logiche sistemiche...io capitalizzare???? mai tu sogni...."

Risposta di Pino Boresta
Scusa L.R. non sei tu che hai scritto questo su Artribune?:
whitehouse scrive il 14 marzo 2013 alle 14:53
“Molto divertente, davvero. Questa sua ossessione di partecipare, e di vivere. E ossessione di Gioni, soprattutto. E’ un peccato che rimanga sempre appeso al limite istituzionale: “vivere significa infiltrarsi nell’istituzione”. Quindi è triste che l’istituzione debba dare la vita. Sarebbe bello se Boresta si infiltrasse con un contenuto. Ma forse non conosciamo bene il suo percorso. Forse servirebbe un Gioni coraggioso che lo invitasse e porgesse l’altra guancia, e vedere cosa succede. Io posso invitarlo a Kremlino, se Pino Boresta volesse: http://www.whlr.blogspot.it/2013/03/kremlino.htmlun
e anche questo:
whitehouse scrive il15 marzo 2013 alle 15:35
non capite…ma forse non lo capisce neanche Boresta…che Boresta un posto lo ha già, lo ha preso nei modi che lui apprezza……o vogliamo ancora dire che “bisogna essere invitati ufficialmente” con la lettera anni 70 ingiallita e scritta dalla macchina da scrivere….ma dai…” 
NON SEI UN PO' SCHIZOFRENICO?

Domenico Mimmo Di Caterino
Questa operazione Luca Rossi la trovo fetidamente insider:)

17:58
Domenico Mimmo Di Caterino
…Pino Boresta con la sua azione non chiede di essere invitato, attesta bensì l’inutilità della Biennale di Venezia e degli addetti ai lavori e di infiltrarsi non gli interessa proprio, la teoria dell’infilitrazione è quella dei paraculi che mirano a piazzare un prodotto in virtù di paventati diversi contenuti, che in realtà i contenuti mirano a controllarli e a svenderli, ma secondo te caro Luca Rossi, pensi che a un artista del calibro di Boresta possa interessare la Biennale di Venezia o qualche tuo progettino che in realtà mira a piazzare te stesso? Dimenticavo, sei la schifezza dell’attivismo artistico italiano o meglio rappresenti al meglio l’italianità con la tutta la sua furbizia da ladri di polli e mancanza di dignità.

19:48
Luca Rossi
Non dire cavolate. Per vivere bisogna andarlo a urlare alla conferenza della biennale? La risposta è no. Vivi se hai contenuti interessanti rispetto una certa argomentazione critica consapevole della storia e del presente. Questa è solo critica istituzionale. Ma mostra la debolezza di Boresta, che ha bisogno di essere alla Biennale per vivere...Boresta dipende da ciò che critica....contraddittorio e fine a se stesso...

19:56
Domenico Mimmo Di Caterino
Tu invece no? Boresta è fuori sistema e ne nota la vacua e futile struttura sostenuta sull'illusione che crea capitale, tu sei un progetto che mira a capitalizzare i cambiamenti che verranno, il tuo è un lavoro senza un briciolo di dignità, quello di Boresta rivendica la dignità della ricerca artistica e la connette alla vita, oltre i limiti del tuo sistema....
Oggi

00:18
Luca Rossi
Boresta è il più insider di tutti perché per vivere deve andare alla conferenza stampa della biennale..neanche alla mostra. Critica istituzionale di vecchia data. Io vivrò???? Alla conferenza stampa? Vivrà cosa??? Ma dai...si vive con il fare e con i contenuti. Oggi tutti possono scrivere io vivrò sulla propria bacheca....Boresta è incagliato in vecchie logiche sistemiche...io capitalizzare???? mai tu sogni....

07:15
Domenico Mimmo Di Caterino
Boresta va alla conferenza stampa con i suoi contenuti e crea un flusso tra quel sistema che tu tanto difendi in nome del nuovo ma che risale alla fine dell'ottocento e che uccide la libera ricerca artistica e racconta che nonostante subisca l'omissione dell'istituzione vivrà, con la forza della sua identità e dignità artistica, questi sono i suoi contenuti, sono reali e tridimensionali, non bidimensionali e figli della truffa del web che tanto cavalchi con un progetto privo d'identità che mira a raccogliere quello che il sistema diventerà ed a cui si adatterà con la furbizia radical chic del paraculo addetto ai lavori, stai capitalizzando il sogno ma purtroppo per te non tutti sognano.





COMMENTI SU ARTRIBUNE:


Alex Gianotti scrive:
Grande Pino!!! Mi fa piacere vederti pieno di energia. Rimani un uomo da marciapiede. La biennale è diventata un cimitero meglio starci lontano.
whitehouse scrive:
Molto divertente, davvero. Questa sua ossessione di partecipare, e di vivere. E ossessione di Gioni, soprattutto. E’ un peccato che rimanga sempre appeso al limite istituzionale: “vivere significa infiltrarsi nell’istituzione”. Quindi è triste che l’istituzione debba dare la vita. Sarebbe bello se Boresta si infiltrasse con un contenuto. Ma forse non conosciamo bene il suo percorso. Forse servirebbe un Gioni coraggioso che lo invitasse e porgesse l’altra guancia, e vedere cosa succede. Io posso invitarlo a Kremlino, se Pino Boresta volesse: http://www.whlr.blogspot.it/2013/03/kremlino.html
Renata scrive:
grande pino!
Ipson de Boccon scrive:
Un mito. Grande maestro.
pino Barillà scrive:
Signor Gioni. Un posto per Boresta che ci vuole a trovarlo ….
whitehouse scrive:
non capite…ma forse non lo capisce neanche Boresta…che Boresta un posto lo ha già, lo ha preso nei modi che lui apprezza……o vogliamo ancora dire che “bisogna essere invitati ufficialmente” con la lettera anni 70 ingiallita e scritta dalla macchina da scrivere….ma dai…
Mariopesceafore scrive:
Al solito Luca Rossi non capisce nulla….
Mariopesceafore scrive:
Pino Boresta con la sua azione non chiede di essere invitato, attesta bensì l’inutilità della Biennale di Venezia e degli addetti ai lavori e di infiltrarsi non gli interessa proprio, la teoria dell’infilitrazione è quella dei paraculi che mirano a piazzare un prodotto in virtù di paventati diversi contenuti, che in realtà i contenuti mirano a controllarli e a  venderli, ma secondo te caro Luca Rossi, pensi che a un artista del calibro di Boresta possa interessare la Biennale di Venezia o qualche tuo progettino che in realtà mira a piazzare te stesso? Dimenticavo, sei la schifezza dell’attivismo artistico italiano o meglio rappresenti al meglio l’italianità con la tutta la sua furbizia da ladri di polli e mancanza di dignità.









Dal blog di LUCA ROSSI e su FACEBOOK:
whitehouse scrive:
io capisco il valore di pino boresta, ma credo che sia una cosa da anni 90, forse 70, riguardo la critica istituzionale. L’arte non è istituzione oggi, ma sovra produzione, idee e contenuti. L’istituzione arte, il museo come la mostra è in crisi. Quindi è profondamente sbagliato oggi fare queste incursioni, perché chiunque può partecipare veramente alla “biennale”. Queste incursioni credono ancora che per esistere si debba partecipare. Non è così, e questo non è necessariamente un bene (vedi il postare continuo di contenuti su facebook). La partecipazione è collaborazione e responsabilità. E’ una cosa grave, in tutti i sensi.















EMAIL:

02/04/2013 21.24
Fabrizio Passarella
e a me?....

06/04/2013 22.50pm
Risposta:
Pino Boresta
SEI UN PO CINICO, NON TROVI? Ho visitato il suo sito e credo ci vorrebbe più empatia tra artisti di quelle di cui parla lo scrittore americano PKD
p.b.

07/04/2013 12.24
Fabrizio Passarella

No solo stanco di essere ossessionato. Io ho empatia per te e per tutti, ma non capisco perché minacciare il suicidio per la biennale. E io che dovrei fare? buttarmi giù dal campanile di San Marco? Ci sono altre cose nella vita oltre le biennali (a cui peraltro non sono mai stato invitato, sopravvivendo comunque) ... In bocca al lupo e fatti una vita.

Questo immagine con testo è stata pubblicata sulle riviste Juliet n.162 e ARIA n. 4



In foto:
- Biblioteca Nazionale a Roma (disegno digitale).
- Frame dal video “Io Vivrò”.
- Ritratto digitale di Paolo Baratta e Massimiliano Gioni (delle mie opere).
- Opera digitale della serie dei “Testamenti” pubblicata anche sulla rivista ARIA n.2.
- Link e frame del video dell’ArtBlitz (un ringraziamento speciale a Max per la ripresa).
- Link e frame del video “Io Vivrò” montato da Giulia Buffa.
- Una serie di 4 autoritratto digitali (delle mie opera).
- Autoritratto digitale con testo, pubblicato anche su le riviste Juliet n.162 e ARIA n.4.
- Un altro frame dal video “Io Vivrò”.




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