“Io non prendo per il culo nessuno, io non sono un terrorista, io credo
in quello che faccio, io vivo per la mia arte, per me l’arte è tutto, forse
troppo….”
Questo è ciò che ho urlato il giorno 25 febbraio 2014 alle ore
18.00 all’indirizzo di un astante, che
stava insultando e denigrando tutti gli artisti contemporanei qualificandoli dei
terroristi, nel corso della presentazione del libro “Ars Attack. Il bluff del
contemporaneo”. Tutto questo alla Quadriennale di Roma, nella sede di Villa Carpegna a Roma. Moderava Gianluca Marziani, invitato alla conversazione anche Angelo Capasso oltre chiaramente all'autore del libro Angelo Crespi. Questa la breve cronistoria di questo mio Artblitz.
pino boresta
pino boresta
Cosi è stato descritto il libro in alcuni comunicati stampa:
“…pamphlet pungente e
ironico che svela le pecche dell’art-system, gioco milionario, fede che non
prevede eterodossia, e che sembra aver dimenticato quell’idea di Bellezza che
ha permeato una storia dell’arte di cui siamo ancora fruitori qui e ora.
Coraggioso e senza peli sulla lingua, un testo che non risparmia nessuno.”
“Sulle orme di Tom
Wolfe e dell'aspra critica spietatamente analitica di Fumaroli e Jean Clair,
Angelo Crespi commenta, ironico e disincantato, le espressioni più emblematiche
della produzione artistica odierna, consapevole che siamo seduti sulle spalle
di giganti e che lo sguardo sul contemporaneo non può prescindere dall'antico,
che ci guida a capire "perché una cosa vada considerata arte e un'altra
no".
“Una sorta di
non-arte, per la quale Crespi forgia il neologismo sgunz. Se accogliessimo l’idea dello sgunz
come di un qualcosa di diverso dall’arte. Lo sgunz è una fede, con
molti fedeli che ascoltano il Verbo propinato da storici e critici, curators
e giornalisti, artisti osannati – gente
da copertina, non spiantati che patiscono la fame come i veri avanguardisti del
primo Novecento –, collezionisti, mercanti, galleristi e direttori di museo,
gli happy few dell’art-system. Denaro a pioggia per gli addetti ai lavori, e benevola concessione al
pubblico generico, ammesso alla visione e alla spiegazione, e quindi addestrato
a sentirsi elevare lo spirito dinnanzi a specchi rotti, plastica, sangue, umori
e quant’altro.”
In foto:
- Villa Carpegna a Roma sede della Quadriennale di Roma (disegno
digitale).
- Ritratti digitali di Angelo Crespi, Angelo Capasso e
Gianluca Marziani. (delle mie opere).
- Copertina del libro “Ars Attack. Il bluff del
contemporaneo”.
Nessun commento:
Posta un commento