Palazzo Cavour di Torino
Eat Shit and Die
“...mi
vanto di aver celebrato la pigrizia nelle arti. Mi chiedo se la gente
continuerà a credermi.” Cosi risponde Duchamp a Descargues
che gli chiede conto della sua ancora intensa attività in ambiente artistico
nonostante avesse annunciato di volersi dedicare solo al gioco degli scacchi. Grande
Maurizio Cattelan hai
vinto ancora una volta tu, ed io sono contento, alla faccia di tutti quelli che
dicono che sei un mistificatore alla Marcel. Quel giorno 6 novembre 2016 c'ero pure io in fila per entrare alla mostra "Shit and Die" curata da Maurizio Cattelan, Myriam Ben Salah e Marta Papini per il progetto espositivo One Torino. Ero lì in veste di parassita e mi sono ritagliato un posticino lì fuori, perché per essere “dentro”
bisogna essere molto più bravi di quanto riesca a fare io, ma giuro che continuerò a
provarci, lo devo fare per non buttare al vento trent’anni di durissimo lavoro
e per non deludere tutti coloro che credono in me.
L'opera più bella era il titolo
“Io senza gli altri, non
sono nessuno sono davvero vuoto. Rubando qualche frase qua e là è dai tempi
della scuola che vado avanti cosi: la mia maestra si arrabbiava perché non
avevo neanche la furbizia di copiare dagli studenti più bravi. Mi vergogno e io
mi ci sento un ladro che deruba la fiducia di tutto il mondo dell'arte.” Questa la
disarmante sincerità con la quale Maurizio Cattelan risponde a Francesco
Bonazzi in un’intervista pubblicata su JULIET n.119 nel 2004. Ragazzi, ma come
si fa a continuare a criticare un artista che può permettersi di dire queste
cose? Questo era quello che era necessario dire in quel momento, e lui l'ha
detto ed io credo che Maurizio non sta barando, è arrivato, dove è arrivato perché
è stato ed è il migliore, il più intelligente, il primo a capire quello che
bisogna fare e come farlo e come esattamente bisogna comportarsi per ottenerlo.
Trovo stupido, e anche noioso, continuare a criticare un artista italiano che è
riuscito raggiungere un successo internazionale come quello suo. Per quel che
concerne la mostra ribadisco, quello già detto anche in altra sede e cioè, che
trovo il titolo scelto da Maurizio l'opera più bella che c'era nella mostra, difatti
è anche quella più venduta ovunque essa venga stampigliata o riprodotta. Non sono, invece, d'accordo con chi dice che
tutto il resto sia stato solo un necessario contorno per promuovere il brand
“SHIT AND DIE”, anche perché io avrei fatto carte false per far parte di quel
contorno. Anche se alla mia maniera un po’ forse ci sono riuscito, con
l’intervento visibile in parte nelle foto qui esibite, ma stare sempre fuori,
ora che sono in piena stagione invernale, se prima o poi non mi fanno entrare
dentro rischio di morire di freddo. Ma forse sono già morto e non me ne sono
accorto?
pino boresta
In foto:
- Palazzo Cavour di Torino Roma (disegno digitale).
- Elaborazione digitale (una mia opera).
- 5 foto che racconto parte dell’ArtBlitz fuori e
dentro la sede espositiva.
- Invito della mostra.
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