venerdì 1 ottobre 2021

Un mondo di merda

Aria di vita 
Io ed Al che facciamo i lavavetri al semaforo




Failure waist
Noi che spesso (quasi sempre io compreso, o almeno non quanto dovrei visto pure una mia performance qui il link http://pinoboresta.blogspot.it/2017/04/dove-sono-gli-artisti.html) non diamo neanche la mancia a quello che ci pulisce i vetri al semaforo, perché dovremmo dare 30, 100 o 500 Euro ad uno che lo stanno sfrattando con tutta la famiglia? Inoltre, queste sono sommette non indifferenti specialmente l’ultima di 500 Euro, e in questi tempi di crisi per tutti, capisci da te. (sto parlando di questo che troverete qui: http://kapipal.com/projects/sos-sfratto/ leggete pure quello scritto in FAQ). Ragionamento giusto dico io, ma intanto in cambio non è che non ricevi niente, oltre a fare un atto di generosità. Si! Lo so, anche quello al semaforo in cambio ti da una pulita al vetro oppure ti da in cambio un pacchetto di fazzoletti, il problema è la mia presunzione di fondo nel credere che quello che io faccio e che do in cambio valga un po’ di più di un pacchetto di fazzoletti, ma se non vi credessi io come potrebbero credervi gli altri? Ed è stata cosi tutta la mia vita. In realtà le mie ricompense qualcosa valgono e me né sto accorgendo proprio anche in virtù di questo crowdfunding, anche se in realtà quasi nessuno mi supporta e dona per questo motivo. Mi chiedo; se tutti quelli che potrebbero (e non parlo degli amici di Facebook) stessero facendo male i loro conti? E se stessero sbagliando ignorandomi ancora una volta, e come sempre è accaduto? (Un po' ho pianto un pò... ho detto di no tra un pò. nooo un po' ho anche riso un po' anche tu)
Io presento la rivista ARIA 







Failure life
Ho scritto a tutto il mondo:
Gente che 10.000 Euro li spendono per dormire una notte in un albergo di lusso.
Gente per la quale 500 Euro, sono un caffè.
Gente che non diventerebbe sicuramente povera donando 100 Euro.
Gente che mi conosce bene e che qualcosa potrebbe sicuramente fare senza neanche sforzarsi tanto, e la cui sola idea che non mi abbia risposto neanche per una parola di conforto mi crea un vero dolore, tanto che spero vivamente (e quasi me né voglio convincere) che non abbiano mai ricevuto il mio email, ma purtroppo così non è perché non mi è arrivato nessun “failure notice”.
Tu mi dirai, certo se dovessimo dare qualcosa a tutti quelli che ce lo chiedono staremo freschi. Pero mi spiegate per quale motivo alla fine sono solo le persone normali (quelli del tipo che fanno un bollettino a “Save the Children” di 20 Euro ogni anno, perché quello è quello che possono fare e non di più) quelli che sono i più generosi? E che magari neanche mi/ci conoscono direttamente ma sono amanti dell’arte e donano 100 Euro. Questi sono fatti che fanno riflettere, non credete?                                                  
(Aria di vita che ogni tanto mi uccide però poi consola mi prende per mano e poi mi tortura gioca con te e pensi: che mondo di merda.)

Io al MAAM di Giorgio De Finis












Failure live

In questi giorni incomincio a credere che la colpa di tutto quello che ci sta succedendo sia mia, perché in un mondo dove le corporazioni, le relazioni tra le persone sono sempre più importanti, indispensabili, inevitabili, necessarie, fondamentali al punto tale che se le trascuri la fine che fai e quella mia, dovevo fare qualcosa di più, qualcosa di diverso. Eppure io non sono quel tipo d’artista cui gli si può rimproverare di stare chiuso nello studio, fuori dal mondo. Ma purtroppo allo stesso tempo non sono quello che si dice un simpaticone particolarmente abile a tessere relazioni e alleanze. E non parlo solo delle PR all’interno del mondo dell’arte ma in generale. Qualcuno in una chat privata mi ha fatto notare che per raggiungere l’obiettivo del Crowdfunding (che parzialmente ci aiuterebbe a superare questo forte momento di difficoltà economica , qui il link: http://kapipal.com/projects/sos-sfratto/ ) sarebbe sufficiente che meno della metà dei miei amici su Facebook mi supporti almeno con l’offerta minima: infatti, 200 (amici) x 30 (Euro) uguale 6000 Euro tondi tondi. Tutti ricompensati, con le mie ambite (a detta di alcuni) smorfie adesive. Io però gli ho fatto presente che non è questo un ragionamento sostenibile, e nessuno dei miei amici di Fb deve essere biasimato se non partecipa al crowdfunding, poiché ognuno deve fare quello che può e quello che si sente di fare relativamente alle proprie possibilità. E qualsiasi critica nei confronti anche di uno solo dei miei amici su Fb non lo accetto e non lo permetto, in quanto, c'è chi come me ha una soglia della vergogna bassa e corazzata dalle critiche in virtù di anni ed anni di continue denigrazioni alle quali non potevo e non posso sottrarmi in quanto è così che ho deciso di affrontare la vita e le difficoltà che questa mi mette continuamente difronte ogni giorno, e chi invece reagisce in maniera diversa, ma i problemi né ha tanti anche lui come la stragrande maggioranza della popolazione di questi tempi specialmente se appartieni a un certo strato sociale. 
Mi sono accorto parlando qui è lì che molti non sanno come funziona il Crowdfunding, e pensano che qualsiasi somma versata, anche quel poco che viene raggiunto venga comunque elargito pur senza raggiungere l'obiettivo, ma purtroppo non è così. Se il target non viene raggiunto tutte le somme versate vengono restituite, e nulla viene dato.
(Rispondo sempre "bene" a un tuo "come va?" ma poi, ma poi. perché? non voglio ma son complice)


La mia famiglia





















Failure being

Ultimamente ogni giorno della mia vita è costellato di problemi che non mi danno tregua, non mi concedono un minuto di tranquillità per respirare e accorgermi di quello che ho intorno, e da quando ho questo problema dello sfratto ho come la sensazione di vivere dentro un casco dove intorno a me vedo solo: provvedimenti giurisdizionali, giudizi, verdetti, decreti, ordinanze, dichiarazioni, decisioni, deliberazione, delibera, giudicato, giudici, avvocati, autorità giudiziaria, potere giudiziario, tribunale, magistrati, magistratura, legale, difensore, procuratore, giureconsulto, consulente, protettore, difensore, patrocinatore, istanze, dibattito, udienza, verbale, fascicolo, incartamento, magistrato, ufficiale giudicante, giudicato, condannato, organo giudiziario, responso, giudizio, sentenza, decisione etc. Il mondo intorno a me sembra essere scomparso, e solo ogni tanto scorgo i miei figli che mi sfrecciano sotto al naso, e anche a tavola quando si mangia tutti insieme, evento raro ma possibile, ognuno è immerso nel suo mondo racchiuso in una visore 6 x 12 centimetri, ma forse è meglio così perché questo evita di caricarli di altre preoccupazioni oltre a quelle della scuola e tutte le altre di cui l'adolescenza è prodiga. Ma probabilmente anche questo non è vero e fanno solo finta di non sentire il peso del problema familiare che tutti i giorni ci urliamo addosso io e Titti, come è giusto che sia in una coppia che dura insieme da 30 anni solo perché così diversi uno dall'altro. Inoltre, a mio modo di vedere il significato della parola “Amico” sta assumendo una valenza diversa in quanto è impensabile che si possa avere 5000/10.000 amici, o anche solo 500 amici veri, ma io non considero questo nuovo aspetto dell’amicizia riguardante i social media una deformazione dell’amicizia e non vedo tutto questo con sospetto e negatività ma anzi né apprezzo i grandi vantaggi che tutti sappiamo e che mi hanno permesso, perlomeno, di ottenere quel minimo che ho raggiunto, se non altro in termini solidarietà, e di cui diversamente non avrei potuto godere.

(Aria di vita che ogni tanto ti uccide però poi consola ti prende per mano e poi ti tortura gioca con te e pensi: che mondo di merda.)

Io dentro al portafoglio di  un amico
























Failure span

Ma non sono qui per fare un trattato sull’amicizia, o come questa parola tanto importante nell’esistenza sociale di un essere umano stia modificando il suo valore, alla luce dell’avvento dei social media. Ne ho intenzione di vivisezionare la nuova valenza della parola “amicizia”, i suoi riferimenti di fondo e quelli nuovi che stanno nascendo, questa è materia di studio per la sociologia contemporanea e lascio che siano i sociologi a occuparsene, o gli scrittori interessati alla questione. Io non sono un sociologo, né uno scrittore ma un artista che navigando tra mille difficoltà cerca, non di farsi accettare dal mondo dell’arte, ma tenta solo di esistere e dare senso e valore alla propria presenza in questo palcoscenico chiamato mondo.

(e pensi: che mondo...)


pino boresta

Questo articolo pubblicato anche su Corriere del Web e Cagliari Art Magazine. 

In rosso nelle parentesi il testo di una canzone di Giusy Ferreri che si intitola "Aria di vita"

Omaggio a Giusy Ferreri 








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