Uccelli Mutanti
E’ un ennesimo prodotto della fantomatica quanto criptica associazione C3H603 il progetto di intromissione ambientale concertato da Pino Boresta con il collega ornitologo Luigi Marozza per il Parco di Aguzzano. I due, per l’occasione, mettono in piedi una situazione dedicata agli "Uccelli Fantametropolitani" che in prima battuta consisterà in un intervento sonoro. Il fruitore, passeggiando nel parco, potrà sentire il canto di questi novelli uccelli (Apus Melma, mangiatore di polveri sottili ed emissioni gassose; Carpimulgus sottili e Corvur e coronae riciclatur e molti altri) risultanti dell’ incontrollabile sintesi tra natura e metropoli, fattrice, secondo i vaticini dei due, di grottesche quanto esilaranti trasformazioni etologiche. Contemporaneamente pannelli simili a quelli "biologicamente doc", saranno posizionati nel parco in questione, nell’intenzione di illustrare sempre con rigore scientifico i volatili, presentati, quali incontri usuali di una tranquilla giornata tipo. E’ probabile, mi dice Boresta, che sarà studiata anche a tal proposito una postazione di bird-watching. Lo spettatore-attore così si muoverà nel parco immesso in un contesto estraniante, e probabilmente turbato da una dimensione fantastica inaspettata darà luogo ad una performance continuamente variabile. Boresta così continua a progettare sistemi che intendono scardinare i luoghi comuni; azioni, che come mi dice, sono contro quella che Debord definisce "La società dello spettacolo", connesso inevitabilmente al Situazionismo dal quale è nato anche il suo sarcastico programma-manifesto lanciato on line "Il Situazionauta", e alle sperimentazioni legate alla derive e al detournement. E ancora Boresta innesta per Aguzzano l’arte e la scienza con l’umore nero di un "ambientalista in-urbato", si mette in gioco e miscelando i sogni/catalogazioni dell’ornitologo è attento sempre al contatto con il tecnologico, agendo come un hacker che si infila nei sistemi e nei codici e li trasforma. Ci salutiamo parlando di NO LOGO di Naomi Klein ed ovviamente non è un caso.
WEBArt project No-logo CUS qui:
Francesca De Nicolò
Testo dal catalogo "Presenze inconsuete", settembre 2004.
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