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Gioco o concettuale tautologico?
Pino Boresta, utilizza ricami per i suoi Testamenti, elaborazioni digitali. Ripercorrendo il filo duchampiano del ready-made e proseguendo lungo la dimensione sintattica kosuthiana del “concettuale tautologico”, Boresta “gioca” sull’irriducibile dilemma tra esistenza fisica dell’opera e il ricorso al suo significato inserendo la personale visione critica sulla statuto dell’arte contemporanea.
Isabella Falbo
Pubblicato sul catalogo “La febbre dell’oro” 2003.
Pino Boresta, utilizza ricami per i suoi Testamenti, elaborazioni digitali. Ripercorrendo il filo duchampiano del ready-made e proseguendo lungo la dimensione sintattica kosuthiana del “concettuale tautologico”, Boresta “gioca” sull’irriducibile dilemma tra esistenza fisica dell’opera e il ricorso al suo significato inserendo la personale visione critica sulla statuto dell’arte contemporanea.
Isabella Falbo
Pubblicato sul catalogo “La febbre dell’oro” 2003.
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Il fair play del Re Mida
Non sospetti né aggressivi si propongono i Testamenti di Pino Boresta elaborazioni digitali stampate su tela e ricamate con fili, pensieri sciolti resi con abbondanza di segni e colori, con ironia incontenibile. Evidente il richiamo alla mitica vicenda di Re Mida e l’accostamento al sistema dell’arte contemporanea. La grande virtù e insieme l’immensa sciagura di rendere prezioso tutto ciò che tocca viene indicata con un misto di sarcasmo e gioco che segnala con efficacia e fair play la convenzionalità di certe scale di valori.
Giovanna Coppa
Non sospetti né aggressivi si propongono i Testamenti di Pino Boresta elaborazioni digitali stampate su tela e ricamate con fili, pensieri sciolti resi con abbondanza di segni e colori, con ironia incontenibile. Evidente il richiamo alla mitica vicenda di Re Mida e l’accostamento al sistema dell’arte contemporanea. La grande virtù e insieme l’immensa sciagura di rendere prezioso tutto ciò che tocca viene indicata con un misto di sarcasmo e gioco che segnala con efficacia e fair play la convenzionalità di certe scale di valori.
Giovanna Coppa
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Pubblicato sul catalogo “La febbre dell’oro” 2003.
In foto: 4 Testamenti esposti per la prima volta durante la personale del 2003 al MLAC Museo laboratorio di arte contemporanea dell’Università la Sapienza di Roma.
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