I’m
real artist
Quando
Keith Arnatt, noto artista degli anni ‘60 ’70, avvertì tutto il
disagio di essere un artista non gli rimase altra possibilità se non
quella di tornare alla sua prima e più grande passione? Parliamo
della fotografia che molti dell’epoca consideravano un passo
indietro rispetto all’arte concettuale, mentre le sue foto erano in
realtà un passo in avanti. Keith Arnatt quando prese questa
decisione aveva già esposto in molte delle sedi più prestigiose al
mondo come la Tate Modern e il MoMA di New York, ed ecco come rispose
in una intervista qualche tempo dopo il suo cambio di direzione:
“Era difficile essere un artista in quel dato momento. Il
vocabolario formale sembrava essere esaurito”. Fare
una scelta del genere quando ancora la fotografia veniva considerata
un arte minore è stata sicuramente una scelta coraggiosa, anche per
lui che aveva capito l’importanza che rivestiva la fotografia come
produzione e non come riproduzione, ma lui avrebbe fatto la stessa
scelta anche se nessuno lo avesse mai compreso perché si sentiva
fotografo e amava fare quello. Da qui il titolo, non polemico, a mio
avviso, del suo libro “Sono un vero fotografo”.
La bravura di
Arnatt consiste nella capacità di mettere in discussione
continuamente il mondo che lo circonda, riuscendo a dare nuovi
significati a ciò che compare nelle sue foto svestendo la forma
apparente a favore di contenuti che vanno ben oltre la semplice
immagine. Ovunque lui fosse non dimenticava mai la sua missione,
così, durante le sue passeggiate, nascono alcune delle sequenze
fotografiche più famose, come quella dove cattura immagini di
spazzatura o di escrementi di cane. Si tratta di opere seriali da
cui sbocceranno altrettanti libri. Libri nei quali è possibile
assaporare la leggerezza del suo umorismo ma anche le ambiguità
sottili della vita che si insinuano dentro di noi e mordono. Arnatt è
morto nel 2008, qualcuno sostiene senza il rispetto che meritava ma è
stato sicuramente un vero artista non perché lo ha detto lui in una
sua opera (quella dove indossa un cartello nel quale c’è scritto
“I’m real artist”) ma perché in verità ci teneva molto meno
di tanti altri ad essere cosi definito.
Serie
Fotografica “Cani con padrone”
Serie
Fotografica “Rifiuti”
Serie
Fotografica “Rifiuti commestibili”
Serie
Fotografica “Post it”
Pubblicato
su; “Juliet”
n. 165 December 2013 – January 2014
In
foto:
Performance
di Keith Arnatt.
Una
mia foto composizione del ritratto di Keith Arnatt.
Opera
fotocomposizione della performance di Keith
Arnatt.
Fotomposizioni
di alcune serie fotografiche di Keith Arnatt.
1 commento:
Bravo complimenti ora dobbiamo organizzarci con tutte le nostre forze per esporre le nostre faccia alla prossima 57* Biennale D'Arte Contemporanea di Venezia cosa ne persi .?
prof. Roberto Scala
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