lunedì 27 gennaio 2025

Arte a tavola

11/03/2021

L’ARTE A TAVOLA. “SERVE! BORESTA”



Venerdì 5 marzo, la galleria Micro Arti Visive ha avuto il piacere di accogliere nei suoi spazi la prima di quattro performance di Pino Boresta. Un happening sui generis che ripercorre l’esperienza londinese dell’artista quando lavorando come cameriere nei ristoranti di primo ordine entrò in contatto con le grandi collezioni museali della capitale britannica. 











Nella doppia veste di cameriere e artista, Boresta serve ai suoi quattro ospiti le pietanze preparate dalla chef stellata Maura Pierangelini, accompagnate dall’ottimo vino selezionato dal sommelier Ettore Aimi.Un murale formato da tovaglioli dipinti con colori ad olio, abbraccia un lungo tavolo stretto elegantemente apparecchiato secondo le regole del galateo e decorato con le composizioni floreali studiate da Marzia Taurino. 











La sala così allestita è, non appena gli ospiti si accomodano, una cornice magica in grado di fermare il tempo in un momento preciso, quello della performance, in cui il passato ed il presente dell’artista si fondono. Dal retro delle quinte si ha come la sensazione che non si tratti di un semplice tavolo imbandito, bensì di un altare consacrato all’arte dove l’artista non è più solo un servitore ma diviene il celebrante che riesce a compiere davanti ai nostri occhi il miracolo. Gli ospiti che il caso conduce alla nostra tavola sono menti brillanti, lucenti come sono le pietre preziose che hanno colori e forme differenti. 

La mente insinuatrice fa partire, nel turbine dei pensieri, una vecchia canzone di Wendy Rene “After laughter comes tears”. Ci si domanda se da un momento all’altro la ruota della Fortuna avrebbe girato nuovamente.  Perché? Semplice: pandemia + dieta + astemia + incomprensione = piatti che volano da una parte all’altra della stanza infrangendosi a terra in mille cocci Ginori. All’Arte, tuttavia, non si addice posto migliore di quello trionfante della Fortuna al centro della ruota e per questo ogni momento che la riguarda e la celebra è sacro e non può essere soggiogato dalla paura che aleggia nelle nostre menti. 

















Abbandonati i preconcetti che occultano l’atto di fede, il miracolo si compie. Le bocche finalmente scoperte si riempiono di cibo, si rilassano in sinceri sorrisi e si aprono al dialogo non filtrato. È fatta! Ancora una volta l’Arte dà prova di essere il cibo dell’anima! Con questo credo, Boresta sfama i suoi ospiti con un pranzo in galleria, un appuntamento al buio, un toccasana per amici e parenti.

Francesca Bisogni















Pubblicato sul sito di MICRO Arti Visive

Nessun commento: