lunedì 27 gennaio 2025

Riflessioni su un outsider

20/02/2021

Boresta: riflessioni su un outsider





Pino Boresta, classe 1962. Passo molto tempo a cercare di documentarmi su di lui, e ho l’impressione di non riuscire ad arrivare mai al punto; le pubblicazioni somigliano a un vero e proprio Manifesto d’artista. Apprezzo le Smorfie, una ventata di spensieratezza e comicità, la collezione di S.S.R. e M.E.R.d.A. presentati con un laboratorio/mostra al Macro Asilo nel 2019, provocatorio e naturale allo stesso tempo, il passare del tempo sugli slogan non perdona nemmeno le migliori intenzioni. E ancora L.N.P. lavavetri no profit, tra lungotevere Gianicolense e Ponte Mazzini nel 2001, mi sarebbe piaciuto essere una di quelle macchine che si imbattevano nel lavavetri Boresta. 

Piaciuta meno invece la lettura dei SI e NO, la soglia d’attenzione era scesa già due volte e dopo 4 minuti di lettura i SI e i NO si rivelano essere quante volte sua moglie ha raggiunto o no l’orgasmo, nei casi dei NO prolungati l’artista sottolinea prontamente che non si tratta di una sua mancanza o di un calo di libido, ma che la moglie era incinta. Per alcuni minuti questa esposizione della loro intimità mi infastidisce, decido che non mi piace. 

Ricordo d’aver già provato questa sensazione anni fa alla Tate di Londra, durante una personale di Damien Hirst, quell’artista che all’epoca non conoscevo ancora mi aveva disturbata, lasciai un pessimo commento sul libro delle firme e mi rimase addosso questa sensazione per ore, a ripensare ai suoi animali immersi nella formaldeide. Tempo dopo lessi la frase cardine dei suoi lavori: “L’inaccettabilità del concetto di morte nella mente dei vivi”. D. Hirst ci era riuscito, aveva preso una paura primordiale e me l’aveva sbattuta davanti, ed io c’ero cascata; lo stesso è stato con Boresta, l’esposizione della sua intimità con la moglie, il sottolineare che la moglie fosse incinta, ha turbato me, è un problema mio non loro. 



















Boresta è un artista anche solo nel susseguirsi delle sue azioni quotidiane, ci lascia qualcosa di intenzionale ma che noi incontreremo solo di passaggio o per puro caso nel contesto urbano. La sua ricerca artistica si basa su domande, provocazioni e gioco, sulla stimolazione delle nostre coscienze, ci chiede di non rimanere indifferenti nell’incontro con l’opera. 


















Pino Boresta a partire dal 7 gennaio 2021 e per sei mesi sarà a Roma presso la Galleria Micro di Paola Valori, nell’ambito del progetto IL BORESTA CHE NON TI ASPETTI. Sei episodi a cura di Raffaele Gavarro ripercorreranno la sua vicenda artistica e ci porteranno a conoscere più da vicino le sue opere, interventi site-specific, assieme ad oggetti personali dell’artista. 

Nell’ultima settimana di ogni episodio sarà invitato un artista scelto da Boresta stesso, per amicizia, stima e affinità elettiva; Flavio Favelli, artista fiorentino è l’ospite scelto per il mese di gennaio nell’ambito dell’episodio Boresta a servizio. In un momento in cui più che mai avvertiamo la necessità di stimolare la nostra curiosità ed i nostri interessi, conoscere più da vicino il lavoro ed il pensiero artistico di Pino Boresta non può che essere un’occasione preziosa. A presto!

Patrizia Massimi



Pubblicato sul sito di MICRO Arti Visive


Nessun commento: