Ce
l’ho fatta
Finalmente
sono riuscito a partecipare a uno dei vernissage più glamour della
capitale. Alla grande galleria a due passi da Piazza di Spagna,
arrivo presto e c’è già una piccola fila per entrare, mi guardo
intorno e vedo tanta bella gente. Entro, salgo le scale e mi trovo al
centro di una enorme sala ovale, e noto subito una bella bionda,
magra e senza petto ma di gran classe. Porta un vestitino nero haute
couture, su alti sandaletti con tacchi a spillo, vispa come un
furetto: si guardava intorno e parlando al cellulare, lo stesso che
poco dopo utilizza per fotografare quei grossi quadri perfetti per il
salone della sua casa. Anche questa volta incontro il rimorchione che
con molta probabilità conosce di arte contemporanea più del 90% dei
presenti. Lo saluto, anzi questa volta gli stringo pure la mano.
Poi
incontro Simone che mi racconta di quella volta che dormii in camera
con Maurizio Cattelan, a Venezia, e di come discussero animatamente e
con opinioni contrarie sulla necessità che un artista realizzi con
le proprie mani le sue opere d’arte. Era l’anno in cui Cattelan
partecipò alla sezione “Aperto” della Biennale di Venezia con
l’opera “Lavorare è un brutto mestiere
1993” che consisté nell’affittare il
proprio spazio espositivo a una nota marca di cosmetici. Pare che il
Maurizione nazionale, nonostante non fosse ancora quella star che
oggi tutti conosciamo, si innervosì molto per l’insistenza della
controparte nel sostenere la propria tesi e anche se la storia gli
ha dato ragione oggi vi è un dibattito aperto sulla questione in cui
le posizioni di molti degli addetti ai lavori è piuttosto vicina a
quella del suo temporaneo vicino di letto. I due non si sono mai più
rivisti per colpa pare di un cornetto alla crema pacificatorio
offerto da Cattelan non accettato da Simone… Dopo un po’ vado via
ma questa volta non attacco neanche una delle mie smorfie, Roma non
mi merita più. Ah dimenticavo di parlarvi dei quadri: “Dipinti,
caratterizzati da una forte gestualità astratta. Si intravedono,
come sommerse, scene di corpi attorcigliati dissolte in voluttuose
pennellate”.
Pubblicato
su; "Juliet" n. 158 June 2012
In foto:
L’opera di Maurizio Cattelan alla Biennale
di Venezia del 1993, Piazza di Spagna a Roma.
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