venerdì 1 febbraio 2013

Niente a caso di Pino Boresta



      Il silenzio è d’oro?


Tutto quello che sono riuscito a costruire fino adesso non è il frutto del caso”. Questo è quello che risponde Lucio Battisti in una delle sue proverbiali interviste televisive. La cito perché questa sua affermazione quanto mai vera vale anche oggi per molti artisti. Tempo addietro, comodamente seduti nel giardinetto dell’associazione Zerynthia, ho avuto il piacere e onore di conoscere Mario Merz. Quel giorno era particolarmente in vena di raccontarsi, e ha parlato dei suoi esordi e di quello dell’Arte Povera, il movimento di cui lui è stato sicuramente uno dei componenti di spicco. Ci rivelò quanto in realtà sia stato difficile affermarsi, molto più di quello che si dice oggi. Mario sosteneva di stupirsi come ora tutti parlassero così bene di questo movimento artistico, finanche coloro che agli esordi non la pensavano esattamente cosi, anzi non lesinavano critiche spesso feroci dettate da interessi personali più che obbiettive analisi artistiche. Ci diceva questo dopo aver ascoltato l’intervento di un famoso critico ad alcuni studenti nel quale veniva evidenziata l’importanza dell’Arte Povera nel panorama internazionale, asserendo che lui stesso aveva in qualche modo contribuito a tale successo. Niente di più falso a detta Merz. Io ingenuamente mi permisi di rispondere a Mario che in genere sono le persone intelligenti quelle che hanno il coraggio di cambiare idea, ammettere i propri errori, lui mi rispose “Si, ma….” Beh, quello che mi disse lo terrò per me, ma posso confessarvi che dopo quel giorno ho riesaminato la mia convinzione prendendo amaramente atto che se esistono degli aggettivi è perché qualcuno l’incarna e “opportunismo” è sicuramente uno di questi. Forse qualcuno sosterrà che anche questa volta ho perso un’altra buona occasione per stare zitto, ma da qualche parte qualcuno non ha detto che il silenzio è mafioso? Io invece domando a voi “ma tutto questo silenzio dove va finire?” pure Giorgia (la cantante) è curiosa di saperlo.



A domanda rispondo: Mi avvalgo spesso di citazioni da testi di canzoni perché penso che il senso della rivelazione di molte verità potrebbe essere contenuto proprio tra le parole di questi come rivela Philip K. Dick nel suo libro “Valis” e io non voglio correre il rischio di non considerare questa eventualità.

Pubblicato su; "Juliet" n. 145 December 2009 – January 2010

In foto:  Mario Merz, Foto composizione con Lucio Battisti - Giorgia - Philip K. Dick.


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