Il
silenzio è d’oro?
“Tutto
quello che sono riuscito a costruire fino adesso non è il frutto del
caso”. Questo è quello che risponde Lucio
Battisti in una delle sue proverbiali interviste televisive. La cito
perché questa sua affermazione quanto mai vera vale anche oggi per
molti artisti. Tempo addietro, comodamente seduti nel giardinetto
dell’associazione Zerynthia, ho avuto il piacere e onore di
conoscere Mario Merz. Quel giorno era particolarmente in vena di
raccontarsi, e ha parlato dei suoi esordi e di quello dell’Arte
Povera, il movimento di cui lui è stato
sicuramente uno dei componenti di spicco. Ci rivelò quanto in realtà
sia stato difficile affermarsi, molto più di quello che si dice
oggi. Mario sosteneva di stupirsi come ora tutti parlassero così
bene di questo movimento artistico, finanche coloro che agli esordi
non la pensavano esattamente cosi, anzi non lesinavano critiche
spesso feroci dettate da interessi personali più che obbiettive
analisi artistiche. Ci diceva questo dopo aver ascoltato l’intervento
di un famoso critico ad alcuni studenti nel quale veniva evidenziata
l’importanza dell’Arte Povera
nel panorama internazionale, asserendo che lui stesso aveva in
qualche modo contribuito a tale successo. Niente di più falso a
detta Merz. Io ingenuamente mi permisi di rispondere a Mario che in
genere sono le persone intelligenti quelle che hanno il coraggio di
cambiare idea, ammettere i propri errori, lui mi rispose “Si,
ma….” Beh, quello che mi disse lo terrò
per me, ma posso confessarvi che dopo quel giorno ho riesaminato la
mia convinzione prendendo amaramente atto che se esistono degli
aggettivi è perché qualcuno l’incarna e “opportunismo” è
sicuramente uno di questi. Forse qualcuno sosterrà che anche questa
volta ho perso un’altra buona occasione per stare zitto, ma da
qualche parte qualcuno non ha detto che il silenzio è mafioso? Io
invece domando a voi “ma tutto questo
silenzio dove va finire?” pure Giorgia (la
cantante) è curiosa di saperlo.
A domanda
rispondo: Mi avvalgo spesso di citazioni da testi di canzoni perché
penso che il senso della rivelazione di molte verità potrebbe essere
contenuto proprio tra le parole di questi come rivela Philip K. Dick
nel suo libro “Valis” e io non voglio correre il rischio di non
considerare questa eventualità.
Pubblicato
su; "Juliet" n. 145 December 2009 – January 2010
In foto: Mario
Merz, Foto composizione con Lucio Battisti - Giorgia - Philip K. Dick.
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