Il
valore d’azione
Un uomo
entra in galleria si spoglia nudo piscia in un bicchiere e beve la
sua urina “Niente di nuovo, già fatto da Günter Brus”,
mi sussurra un mio amico nell’orecchio.
“Si ma questo la fa’ alla spina non
vedi?” rispondo io.
Infatti ripeté l’azione di seguito per ben 3 volte. Ho poi saputo
essere un giovane artista al suo primo lavoro fresco di stage alla
fondazione Ratti.
Questo giovane artista con questo suo lavoro
presentato alla galleria Soffiantino ha sicuramente catturato
l’attenzione di tutti i presenti alla performance, ma io mi chiedo:
cosa ci si aspetterà ora in avanti da lui se questo è il suo primo
lavoro? Cosà pretenderà il pubblico dell’arte sempre avido di
scandali e azioni eclatanti? Quale sarà e potrà essere il suo
secondo lavoro? Ma soprattutto quale sarà l’ultimo visto cotanto
esordio? Tutto questo è colpa della frustrazione dell’artista
moderno spinto verso una deriva sperimentale autolesionista sempre
più estrema dettata dal desiderio di emergere? Colpa degli azionisti
viennesi i primi ad esagerare e a farne le spese? Forse non esiste
nessuna colpa ma è semplicemente quello che deve essere… ARTE e
basta. Certo è che se è vero quello che ha detto il gallerista
Massimo De Carlo in una intervista su radio 3 diventa difficile
biasimare chi fa di tutto per farsi notare: “Per il mercato ed i
mercanti che vendono e comprano a centinaia di Euro non ha importanza
che l’artista sia bravo o meno, ci sono artisti bravi che non
venderanno mai e non diventeranno mai famosi perché non sono stati
da noi scelti…”
Allora ci si può chiedere che valore ha l’azione
e l’opera poco sopra segnalata? Spesso gli stessi artisti non
conoscono il reale valore di ciò che fanno fin quando non è il
mercato dell’arte a deciderlo. I magazzini di collezionisti e musei
sono pieni di opere di artisti di cui spesso non si conosce ancora il
reale valore e chi sarà a deciderlo, quelli come De Carlo?
Pubblicato
su; "Juliet" n. 159 October – November 2012
In foto: Günter Brus durante alcuni
momenti delle sue performance, la performance descritta nell'articolo, foto ritratti di Günter Brus e Massimo De Carlo.
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